Pianta erbacea perenne cespugliosa con radici filiformi fascicolate, alta fino a 100-120 cm.
Il fusto chiamato "Culmo" è assai robusto, eretto glabro, avvolto da guaine fogliose densamente pelose, con numerose foglie nella parte inferiore.
Le foglie filiformi, sono composte da una guaina posta intorno al gambo. Possono essere lunghe fino a 40 cm e appaiono piuttosto pelose.
L'infiorescenza è formata da una pannocchia con poche spighette, posta all'apice dello stelo e ricoperta da una fitta peluria piumosa, molto flessibile, lunga fino a 40 cm. L'ammasso ondeggiante biancastro dei peli setolosi delle spighette, conferisce alla pianta un particolare fascino, tanto da essere popolarmente chiamata "Lino delle Fate".
Il frutto è simile a quello dell'avena selvatica.
Si pensa che il nome di questa pianta, possa provenire dalla parola latina "Stipola" che significa stelo, oppure potrebbe derivare dal latino medievale "Stipa", riferito al soffice materiale utilizzato per la coperture dei tetti. L'epiteto "Etrusco" è riferito alla zona di maggior diffusione della pianta.
La Stipa Etrusca, allo stato spontaneo è presente solo in Italia, limitatamente ad alcune zone della Toscana e dell'Emilia.
Recentemente la pianta è stata di nuovo denominata dal botanico Moraldo, sottolineando la distinzione da altre specie simili ed elevandola come specie endemica della zona corrispondente all'antica "Etruria".
Questa bellissima pianta protetta, l'abbiamo osservata e fotografata nelle serpentiniti della Farneta e del Poggio della Marruca.
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