cdg-f-scarlina   Nome scientifico: GALACTITES TOMENTOSUS
  Nome comune: SCARLINA
  Famiglia: Asteraceae- Compositae
  Fioritura: Aprile-Luglio
  Habitat: incolti, margini di strade, pascoli, terreni asciutti e esposti al sole. Presente fino a 1300 m, a partire da Liguria e Emilia Romagna.


Descrizione

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Pianta perenne piuttosto robusta con fusto eretto e ramoso nella arte superiore  color verde biancastro, ricoperto di lanugine, con alette percorse da spine e può raggiungere anche 1 metro di altezza.

Le foglie, lunghe fino a 20 cm, divise in segmenti, hanno una caratteristica variegatura biancastra in corrispondenza delle nervature. Sono munite di robuste spine (oltre 5 mm) disposte sui margini.

 

L’infiorescenza riunisce alcuni capolini  che si compongono solamente di fiori tubolosi. Hanno involucro campanulato con brattee triangolari e una spina all’apice.  Il loro vistoso colore è rosa-porpora, con i petali saldati in piccoli tubi. I fiori periferici (circa 2-3cm)sono più lunghi e raggianti.

Il frutto è un achenio con pappo di morbide setole biancastre piumose, molto ricercato dai cardellini.

La pianta ha proprietà astringenti, stimolanti, diuretiche e toniche.

 

Anticamente venivano consumate crude le giovani infiorescenze, ma la parte più gustosa, chiaramente privata dalle spine, è l’interno del fusto, che può essere mangiato crudo, lessato, gratinato o conservato sottolio e sottaceto.

 

Il suo nome proviene dalla parola greca “Gala-Galaktos”=latte, riferito alla peluria biancastra delle foglie che sembrano spruzzate di latte. Anche il nome specifico Tomentosus è riferito alla fitta e cotonosa peluria che ricopre la pianta.

                    



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Scarlina -- Galactites tomentosus