Il termine "caccialepre" deriverebbe dal fatto che, la lepre golosa di questa pianta, avrebbe l'abitudine di cibarsene di notte, per cui il cacciatore notando le foglioline rosicchiate, si apposta nelle vicinanze per assicurarsi una facile preda.
E' una pianta perenne alta fino a 40 cm, con radice legnosa che produce un latice dolciastro.
Le folgie basali sono riunite in rosetta. Hanno forma estremamente variabile ovale allungata, dentellate, frastagliate o increspate di color verde pisello. Sono lunghe 5-7cm, larghe 2-3mm, glauche, con consistenza carnosa, talvolta con striature brunastre. Lungo lo stelo sono pochissime, di dimensione ridotta e molto spaziate. Gli steli se spezzati, emettono un latice biancastro.
L'infiorescenza, portata da fusti più o meno ramificati, è un capolino di colore giallo, sorretto da brattee embricate. I fiori larghi da 1 a 3 cm, sono tutti ligulati.
I frutti sono acheni striati provvisti di piccolo pappo piumoso.
In cucina viene usata e apprezzata, la rosetta delle foglie, cruda in misticanze di insalate, oppure cotta per essere saltata in padella con aglio e pomodorini. Ma si possono anche preparare minestre, zuppe e gustosi sformati.
Questa pianta officinale ha proprietà diuretiche, rinfrescanti, depurative e analgesiche. La poltiglia di foglie triturate può alleviare il mal di denti e di testa, se applicata sulle parti doloranti.
Il nome "Reichardia" è stato dato alla pianta, in onore del medico naturalista Reichard, di Francoforte, che la classificò per primo nel 1750. Mentre il nome specifico "picroides" deriva dal greco: "picris e eidos" che vuol dire "simile di aspetto", riferito al genere "Pickros" che significa amaro.
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