Piccola pianta perenne eliofila-xerofila, con gradevole odore aromatico, tipica della zone aride della Macchia Mediterranea. Ha un aspetto cespuglioso, con fusti lignificati in basso, eretti-ascendenti, densamente pubescenti e fogliosi; alti da 10 a 30cm.
Le foglie, sono opposte senza peduncolo, spesso disposte in fascetti. Hanno lamina stretta, lineare, oblunga, con margine crenato lievemente revoluto. Lunghe circa 2cm, larghe appena un paio di mm; di color verde glauco, glabre nella pagina superiore, biancastre e tomentose in quella sottostante.
I fiori sono riuniti in verticillastri ramificati che formano piccole infiorescenze rotondeggianti a forma di testa emisferica, circondata da brattee lanceolate simili a foglie. Il calice appare densamente tomentoso, ha forma campanulata con 5 brevi denti triangolari. La corolla gamopetala di colore bianco panna, lunga poco meno di 1 cm è priva di labbro superiore, mentre l’inferiore è formato da 5 lobi, da cui sporgono stami e antere rossastre.
Il frutto è uno ‘schizocarpo’ di forma ovoidale, di 4-5mm, diviso in 4 sezioni contenenti piccolissimi semini reticolati marronastri.
Il Teucrium capitatum è una specie officinale tossica, usata in antichità per alleviare il mal di stomaco, il raffreddore e la febbre, anche se l’uso prolungato comprometteva la funzionalità del fegato. Utilizzata anche come fungicida.
Oggi numerosi cultivar di questa graziosa piantina, vengono coltivati per decorare giardini rocciosi.
L’etimologia del suo nome deriva da antiche leggende mitologiche che raccontano di Teucrio, antico re della Frigia, che secondo Plinio, avrebbe usato per primo la pianta a scopi medicinali. ‘Capitatum’ invece deriva dal latino col significato di ‘testa grossa’, riferito ai fiori addensati della sua infiorescenza. Anche la parola ‘Camedrio’ è derivante dal latino e descrive una piccola quercia.
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