cdg f camomilla 001   Nome scientifico: MATRICARIA CHAMOMILLA
  Nome comune: CAMOMILLA COMUNE
  Famiglia: Asteraceae
  Fioritura: Maggio-Agosto
  Habitat: Comune in tutta Italia, si può trovare nelle aree detritiche, negli incolti, nelle culture di cereali. Fino a 1000m.


Descrizione

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Pianta erbacea annua gradevolmente aromatica, dal portamento cespitoso.

Le sue radici affusolate a fittone, sostengono fusti sottili ed eretti, o ascendenti, alti da 10 a 50 cm, ramificati nella parte superiore.

Le foglie sono alterne, profondamente divise in vari elementi con segmenti sottilissimi color verde chiaro.

L’infiorescenza è sorretta da lunghi peduncoli e presenta dei capolini larghi fino a 2cm, contornati da brattee verdi disposte in vari ordini. Ogni capolino è costituito da fiori esterni, con ligule bianche di forma allungata, solcate da nervature, che una volta giunti a maturazione si reclinano verso il basso.

I fiori tubolosi interni che formano il ricettacolo, sono invece di colore giallo e assumono  forma conica, cava all’interno che si evidenzia alla fine della fioritura.

I frutti sono acheni molto piccoli, lunghi al massimo 1 mm, di colore chiaro e leggermente concavo, con diverse evidenti striature.

Usata fin dall’antichità da greci e romani, la camomilla è una conosciutissima pianta aromatica, blandamente sedativa, antinfiammatoria, antispasmodica, analgesica, tonica della digestione e stimolante il sistema immunitario. Fin dal XVI° secolo veniva considerata in tutta Europa, una delle più importanti erbe officinali e i medici ne consigliavano l’infuso soprattutto per disturbi ginecologici, renali e epatici.

Gli antichi egizi vedevano nel fiore l’immagine riflessa del Sole, portatore di vita, tanto che se ne trovarono tracce, nella mummia di Ramsete II°, forse per infondere al faraone la forza e la serenità per affrontare il viaggio nel regno dei morti. 

Il suo nome deriva dal latino “Matrix”=utero e ricorda l’azione che la camomilla svolge proprio sulla muscolatura dell’utero.

Alcuni botanici considerano il nome del genere, derivante da “mater- madre”, alludendo al significato di nascita. Le parole che descrivono la specie “chamai”e “melon”, sono di origine greca, col significato di “piccola mela” alludendo all’odore dei fiori che ricorda quello delle mele mature.

 

                    



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