Piccola pianta mesofila, perenne, tuberosa munita di grosso bulbo globoso compresso ai poli, che può raggiungere i 6 centimetri di diametro. Questo ha una corteccia ruvida marronastra, con l’interno a polpa bianca e numerose radichette che lo ricoprono solo nella parte superiore.
Le foglie, piuttosto carnose, sono tutte basali e rassomigliano a quelle dell’Edera. Hanno forma ovato-cuoriforme, lunghe 4-7 cm e larghe fino a 5, con apice acuto e bordi dentellati irregolarmente. Sono portate da lunghi piccioli leggermente rossastri, con la parte superiore di color verde scuro macchiato di bianco, mentre sotto possono variare dal purpureo-rosato al verde chiaro. Spuntano tutte dopo la fioritura.
I fiori sono solitari, inodori, sorretti da steli dritti e lunghi anche oltre 10 cm, che si attorcigliano a spirale nella fase di fruttificazione. La corolla di forma a tubo, ha 5 lacinie rivolte verso l’alto, di color rosa malva pallido, lunghe un paio di cm, con fauce purpurea pentagonale e stilo sporgente.
Il frutto è una piccola capsula globosa, contenente semini sferici scuri.
Il Ciclamino è una specie altamente tossica per l’uomo, a causa delle saponine contenute nel suo tubero, anche se maiali e cinghiali se ne possono cibare senza alcun danno.
In passato era usanza nelle campagne, raccogliere i bulbi e inserirli nelle fessure dei muri a secco, per creare simpatiche fioriture autunnali.
Il suo nome scientifico proviene dalla parola greca “Kyklos”= Cerchio, Circolo, forse alludendo alla forma rotondeggiante del tubero o al curioso attorcigliamento a spirale che avviene dopo la fioritura. L’aggettivo “Hederifolius”, proveniente dal latino, descrive la forma delle foglie, simili a quelle dell’Edera. Con la parola “Napoletano” si intende invece l’area del sud dell’Italia, dove la specie è più numerosa.
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