cdg f edera terrestre 001   Nome scientifico: GLECHOMA HEDERACEA
  Nome comune: EDERA TERRESTRE
  Famiglia: Lamiaceae
  Fioritura: Aprile-Settembre
  Habitat: terreni spogli e umidi, bordi di campi di macchie e di siepi, fino a 1200 m.


Descrizione

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Pianta erbacea perenne alta da 10 a 30 cm, con fusto a sezione quadrangolare, da cui si dipartono due tipi di ramificazioni.  Alcuni rami  sono eretti portanti i fiori ed altri striscianti che emettono radici ai nodi da cui si originano le nuove piante che fioriranno nell'anno successivo.

Le foglie leggermente pelose, color verde intenso, di consistenza tenera,  cuoriformi-reniformi portate su lunghi piccioli, con margine diviso in denti triandolari.

I delicati fiori di un bel colore blu-violetto, sono riuniti in fascetti di 2-5 elementi e spuntano all'ascella delle foglie nella parte mediana e superiore del fusto. La loro base è contornata da piccole brattee e il calice piuttosto peloso è tubolare, per dividersi nella metà superiore in 5 denti acuminati triangolari. Anche la corolla è tubolare e si apre alla fauce in due labbra di cui quello superiore è bifido e quello inferiore si suddivide a sua volta in 3 lobi, di cui quello centrale si suddivide nuovamente in tre. 

I frutti ovali, lisci, di colore scuro, sono formati da 4 acheni racchiusi nel calice persistente

E’ possibile utilizzare le foglie di questa piantina per preparare minestre e frittate. In passato, fino al XVI secolo, prima che venisse utilizzato il luppolo, la pianta veniva impiegata nei birrifici per dare sapore e chiarificare la birra. Trovava inoltre diversi usi farmaceutici per trattare il catarro e le mucose della gola.

Venivano anche preparati decotti per detergere piaghe infette e in composizione con altre piante si usava per preparare il “te svizzero”, indicato per ogni tipo di trauma. Nel 1500 veniva somministrata addirittura per sconfiggere la pazzia!

Si legano a questa pianta innumerevoli storie, credenze, superstizioni e magie. Tra i popoli germanici era apprezzata come filtro magico contro gli spiriti e si pensava anche che mangiare questa pianta, rendesse chiaroveggenti.

Nel medioevo veniva coltivata nei giardini dei monasteri e dei conventi come erba officinale.

Il suo nome botanico deriva dal termine greco “Glecon” che voleva indicare le piante simili alla menta. “hederacea” invece, significa che le sue foglie rimangono verdi come quelle della pianta dell’Edera.

Fotografata sulle Cornate di Gerfalco.

                    



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Edera terrestre -- Glechoma hederacea