Il genere "Iberis" comprende una decina di varietà in Italia, di non facile classificazione, in quanto la caratteristicha della morfologia del terreno che le ospita, conferisce ad ognuna un'unicità tipica della zona in cui si sviluppano.
Nelle riserve della Val di Cecina, è facile incontrare questa pianta nelle aree caratterizzate da una marcata discontinuità di copertura boschiva, negli spazi rupestri e scoscesi e sugli affioramenti ofiolitici, in special modo per quelli Poggio Donato, Poggio di Spartacciano e la zona dei Gabbri.
L'Iberide Umbellata è una pianta erbacea biennale o perenne alta da 20 a 50 cm. Ha il fusto rigido, coriaceo e legnoso, di color verde scuro, leggermente scanalato e contorto alla base, che conferisce alla pianta, un portamento eretto e robusto.
Le ramificazioni si concentrano prevalentemente in alto, dove si trovano anche la maggior parte delle foglie. Queste sono piuttosto carnose e consistenti, di color verde scuro; le inferiori lanceolate acuminate, mentre le superiori sono più numerose con forma lineare.
I fiori, ermafroditi, sono raccolti in densi racemi a forma di ombrello. La corolla può variere il suo colore da viola purpureo a rosa chiaro; il calice è formato da 4 petali ovali, 2 dei quali più esterni, lunghi da 8 a 15 mm, praticamente il doppio di quelli interni, che hanno lo stesso colore violetto porpora dei sepali, lunghi circa 2 mm.
Il frutto è una siliqua tondeggiante, di circa 10 mm alata ai bordi, contenente per ogni loggia un piccolo seme.
La parola "Iberide" deriva da Iberia, antico nome della Spagna, da cui proviene questa pianta. "Umbellata", invece dal latino "Umbella"= ombrello, con chiaro riferimento alla forma della sua infiorescenza.
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