Pianta erbacea con apparato radicale formato da 2 rizotuberi ellissoidali-globosi marronastri di circa 3 cm, circondati da corte e sottili radici. Il fusto è cilindrico color verde chiaro alto da 15 a 40 cm.
Le foglie basali, verde chiaro brillante, sono riunite in rosetta, in numero di 7-10, di forma lanceolata-spatolata con evidenti nervature parallele, lunghe fino a 10 cm e larghe circa 1. Quelle che si trovano lungo il fusto sono più piccole e avvolgenti.
I fiori da 20 a 50, sono riuniti in un’infiorescenza di forma stretta e allungata, densa, inizialmente compatta, che tende ad allungarsi e ad allargarsi durante la fioritura. I sepali e i petali sono riuniti a formare un piccolo casco di color giallo-verde con bordature rossastre. I tepali esterni ovali, saldati a casco, racchiudono i 2 interni più piccoli. Il labello è trilobato lungo fino a 1cm e mezzo, di forma pendula con lobo centrale più lungo e largo dei laterali, bifido, diviso in due lacinie lineari.
I semi sono piatti e reticolati. Il fiore essendo privo di sperone ha determinato per lungo tempo, l’attribuzione di questa pianta al genere ‘Acefera’, che significa privo di corno.
La sua curiosa forma ricorda la sagoma di un uomo, da cui deriva l’epiteto ‘anthropophora’. La parola ‘Orchis’, che significa ‘testicolo’, allude alla forma dei rizotuberi ed è anche il nome che venne attribuito alla specie da Plinio il Vecchio.
Fotografata sul Monte Calvi
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