Questa specie che in alcune parti della Toscana viene chiamata ‘Branchia d’orso’, come tutte le Orobancacee è priva di clorofilla e per la sua sopravvivenza si nutre della linfa di altre piante ospiti.
Le sue radici infatti, marronastre e fascicolate nella parte terminale sono provviste di organi ‘ustori’ e si diramano dal bulbo principale, per cercare l’apparato radicale delle piante da parassitare, specialmente delle fabacee.
E’ una pianta erbacea annuale che può raggiungere un’altezza di circa 50 cm, con il fusto cilindrico eretto, privo di ramosità, leggermente ingrossato alla base, di colore giallo rossastro. Le piccole foglie che si trovano esclusivamente lungo il fusto, sono ridotte a squame, lunghe poco più di 1 centimetro. Hanno forma lanceolata ed essendo prive di clorofilla il loro colore è marronastro e tende a diventare più scuro mano a mano che la pianta diventa secca.
L’infiorescenza è una spiga gracile con fiori spaziati che si orientano in tutte le direzioni, sorretti da brattee ghiandolose e acuminate, che sporgono poco oltre i fiori. Questi lunghi circa 10/18 mm hanno il calice formato da 4 sepali saldati a due a due dalle brattee. La corolla, di forma bilabiata è ghia dolosa con labbro superiore bilobo e il dorso incurvato di colore giallastro con bordi venati di rosso lucido con 4 stami pelosi.
Il frutto consiste in una piccola capsula ovoidale, che contiene moltissimi semi neri, di piccolissime dimensioni, che una volta a terra vengono trasportati dalle formiche. Nonostante i suoi gradevoli fiori profumino delicatamente di garofano, la pianta è leggermente velenosa per la presenza di ‘Aucubina’.
Il suo nome proviene dalle parole greche ‘Orobos=legume e Anchèin=soffocare’ per descrivere il suo parassitismo nei confronti di tante specie di Fabacee. ‘Gracilis’ invece deriva dal latino e allude al portamento elegante della pianta. Anche la parola ‘Succiamele’, che è il nome popolare di tante orobancacee, si riferisce al fatto di succhiare linfa dalle altre piante ospiti.
Osservata nelle vicinanze di Volterra
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