cdg-f-topinambur   Nome scientifico: HELIANTHUS TUBEROSUS
  Nome comune: TOPINAMBUR
  Famiglia: Asteraceae
  Fioritura: Settembre-Novembre
  Habitat: Si trova in ambienti umidi, terreni calcarei e silicei, fino a 800 metri. Rara in Sardegna.


Descrizione

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Pianta erbacea perenne originaria del Nord-America, dove viene chiamata "Patata del Canada" o "Carciofo di Gerusalemme". In seguito coltivata in Europa come alimento e poi inselvatichita.

Fu scoperta nel 1603 dall'esploratore francese Samuel de Champlain, che paragonò il suo sapore a quello del carciofo e in seguito portata in Europa dall'avvocato Marc Lescarbot.

Fu descritta per la prima volta in Italia, dal botanico Fabio Colonna agli inizi del 1600 come "Flos solis farnesianus", poichè veniva coltivata a Roma nella Villa Farnese.

La pianta è provvista di un grosso tubero bitorzoluto color rosso-violaceo, circondato da numerose radici ramificate, da cui ogni anno crescono le nuove piante.

Ha fusti eretti, robusti, ruvidi e ramosi in alto, che possono raggiungere anche i 3 metri di altezza.

Le foglie sono di color verde scuro, molto ruvide, lunghe fino a 15 cm, con nervature evidenti, di forma ovata con apice acuminato, con lamina dentellata. Sono opposte nella parte bassa e alterne lungo il resto del fusto.

L'infiorescenza può raggiungere i 9 cm di diametro ed è composta da capolini di un bel colore giallo oro carico, portati da lunghi peduncoli.  I fiori esterni, che hanno lo scopo di richiamare gli insetti impollinatori, hanno lunghe ligule (10-20) con evidenti solcature; gli interni che possono essere oltre 60, sono tubolosi di colore marronastro e produrranno il frutto, costituito da piccoli acheni scagliosi.

Il Topinambur è una specie commestibile officinale ricca di vitamine A, C e gruppo B, utili per combattere la stanchezza fisica e i dolori muscolari. Ricca anche di magnesio, potassio, calcio, fosforo, selenio e zinco, adatta ai diabetici, poiché in grado di regolarizzare la glicemia.

In passato veniva utilizzata anche per stimolare la produzione di latte nei mammiferi.

I tuberi  hanno un sapore simile al carciofo, particolarmente adatti nelle diete dei celiaci e dei diabetici, poiché non contengono glutine, ma hanno una forte presenza di "inulina".

Si possono gustare grattugiati in insalate o cotti come le comuni patate, ma si prestano anche per la preparazione dei risotti. Apprezzati in alcune ricette tipiche piemontesi che accompagnano la 'bagna cauda', a cui sono anche legate tradizioni e feste popolari. In Germania con i tuberi del Topinambur, vengono prodotti liquori digestivi.

Il suo nome scientifico deriva da due termini greci "Helios"(sole) e "Anthos" (fiore) che descrivono il colore acceso dei petali gialli, mentre l'epiteto specifico "tuberosus", si riferisce alla parte ipogea. La pianta prende il nome popolare di Topinambur, fin dal 1613, quando venne presentata alla corte francese, che casualmente nello stesso giorno ospitò anche una tribù di danzatori brasiliani, chiamati appunto 'Topinamba'..... e forse per un bizzarro gioco di parole il tubero prese proprio il loro nome!      

Recentemente la pianta suscita interesse per la produzione dei biogas.

                    



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Topinambur -- Helianthus tuberosus