Pianta erbacea perenne infestante, originaria del Nord-America, dove viene chiamata "Patata del Canada" o "Carciofo di Gerusalemme". In seguito coltivata in Europa come alimento, poi inselvatichita.
E' stata descritta per la prima volta in Italia, dal botanico Fabio Colonna agli inizi del 1600 come "Girasole Articocco".
E' provvista di un grosso tubero bitorzoluto color rosso-violaceo, circondato da numerose radici ramificate, da cui ogni anno crescono le nuove piante.
Ha fusti eretti, robusti, ruvidi e ramosi in alto, che possono raggiungere anche i 3 metri di altezza.
Le foglie sono di color verde scuro, molto ruvide, lunghe fino a 15 cm, con nervature evidenti, di forma ovata con apice acuminato, con lamina dentellata. Sono opposte nella parte bassa e alterne lungo il resto del fusto.
L'infiorescenza può raggiungere i 9 cm di diametro ed è composta da capolini di un bel colore giallo oro carico, portati da lunghi peduncoli. I fiori esterni hanno lunghe ligule (10-20) con evidenti solcature, quelli interni che possono essere oltre 60, sono tubolosi di colore marronastro.
E' una specie commestibile officinale ricca di vitamine A,B,H, utili per combattere la stanchezza fisica e i dolori muscolari. I tuberi hanno un sapore simile al carciofo, particolarmente adatti nelle diete dei celiaci e dei diabetici, perché non contengono glutine e hanno una forte presenza di "Inulina". Si possono gustare grattugiati in insalate, oppure cotti come le comuni patate, ma si prestano anche per la preparazione dei risotti.
Il nome della pianta deriva da due termini greci "Helios"(sole) e "Anthos" (fiore) che descrivono il colore dei suoi petali; l'epiteto specifico "tuberosus", invece descrive il tubero ipogeo. La pianta prende il nome popolare di Topinambur da una tribù brasiliana, anche se la sua origine è nordamericana, scoperta dal francese Champlain che la portò in Francia e quindi in Italia nei primi del 1600.
Recentemente la pianta suscita interesse per la produzione dei biogas.
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