Pianta erbacea perenne di alto valore estetico, piuttosto rara nella sua distribuzione sul territorio italiano.
Il suo bulbo piriforme, rivestito di tuniche membranose brunastre, ogni anno emette le foglie e uno scapo cilindrico piuttosto gracile e flessuoso alto fino a 30 cm, che di solito porta un solo fiore.
Le foglie (lunghe 20-25 cm) hanno forma ellittica lineare, con margine liscio. Sono di color verde grigiastro glauco, con evidente scanalatura centrale. Lungo lo stelo, generalmente ci sono due foglie, di dimensioni ridotte, inserite circa a metà.
Il vistoso fiore ha una forma campanulata e si presenta reclinato finché è in boccio, per aprirsi totalmente a stella, mostrando il caratteristico colore giallo uovo dei sepali, degli stami e dei filamenti. E’ formato da 6 tepali, di cui 3 più esterni di forma ellittica-acuta lunghi fino a 6 cm, soffusamente sfumati di rossastro al di fuori. I 3 più interni sono ellittici-oblanceolati e appaiono leggermente più grandi.
Il frutto è una capsula piuttosto lucida, più lunga che larga, internamente divisa in tre settori che contengono numerosi semini piatti.
Anticamente i bulbi della pianta venivano utilizzati nei periodi di carestia per ricavarne farina.
Riguardo all’etimologia della parola Tulipa, si ipotizza che possa provenire dal persiano Tolipan o Tulbent, in riferimento alla forma del fiore in boccio che ricorda un turbante. L’epiteto latino Australis, col significato di meridionale, si riferisce all’area Sud del Continente Europeo, dove la pianta è maggiormente presente.
Per la sua rarità anche nelle stesse zone di distribuzione, è stata iscritta nella lista rossa delle specie protette.
Fotografata nelle serpentiniti del Puntone di Farneta.
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