Pianta perenne che raggiunge anche 1 m di altezza, con lunghi rizomi striscianti dall’odore sgradevole.
I fusti sono eretti, talvolta ascendenti senza ramificazioni, lignificati alla base, ricoperti di peluria disposta su 2 file.
Le foglie portate da un breve picciolo di circa 1 cm, sono quasi sempre opposte, raramente su verticilli di 3. La lamina fogliare lunga 5/9 cm, ha forma lanceolata ellittica con apice acuminato; di color verde scuro nella parte superiore, più chiare e reticolate in quella inferiore, con leggera peluria sulle nervature.
I fiori, su brevi peduncoli di 5/6 mm, sono raccolti in cime corimbose all’ascella delle foglie. Il calice presenta 5 dentini lineari, con corolla di circa 8mm, con 5 lobi ovati, color bianco crema. Al centro sono presenti 5 piccole fenditure in cui vi possono rimanere incastrati gli insetti più piccoli, che liberandosi, staccano la massa pollinica, assicurando così l’impollinazione.
Il frutto è un follicolo fusiforme di 4/6 cm di lunghezza contenente numerosi semi appiattiti e scuri, con pappo piumoso di peli lucidi e setosi.
Il Vincetossico è una pianta officinale tossica, nei suoi semi è presente un principio cardiologicamente attivo. In passato era usata per le sue proprietà depurative, diuretiche , antireumatiche e soprattutto era ritenuta un antidoto contro il morso dei serpenti, anche se i glucosidi e gli alcaloidi che contiene possono provocare convulsioni e paralisi.
I suoi steli, in antichità venivano utilizzati per ricavarne lunghe e robuste fibre.
Il suo nome deriva dalle parole latine ‘Vincere e toxicum’, poiché si riteneva che la pianta fosse efficace contro gli avvelenamenti e la peste. L’epiteto ‘hirundinaria’ allude invece alle sue radici che ricordano la forma della coda di una rondine.
|