Piccola pianta erbacea perenne presente soprattutto nel bacino del Mediterraneo e nel Nord Africa; in Italia si trova in 3 sottospecie di non facile identificazione, data la variabilità della pianta.
Ha radici biancastre, rizomatose piuttosto superficiali dalle quali spuntano stoloni e propaggini che formano le rosette di nuove piantine, pronte a fiorire dal primo anno.
Le foglie sono tutte basali e tendono a persistere anche durante l’inverno, diventando più scure, violacee nella parte inferiore. Portate da lunghi piccioli pelosi, hanno forma ovata-cuoriforme, spesso appuntite con margine crenato, di color verde chiaro coperte di fine peluria.
L’infiorescenza si trova all’apice di un peduncolo lungo fino a 15 cm, con piccole brattee inserite oltre la metà dello stelo stesso. I fiori lunghi 1-2 cm sono molto profumati. Il calice ha sepali oblunghi-ovali; la corolla ha 5 petali disuguali di cui i 2 laterali ravvicinati all’inferiore che si prolunga dietro, in uno sperone talvolta ricurvo di colore variabile dal verdastro, al bianco, al violaceo. Al centro 5 piccoli stami.
Il frutto è una capsula sub sferica leggermente pubescente, prima verdastra, poi marrone violacea a maturazione. E’ suddivisa in tre loculi che si aprono spalancandosi, mostrando dei piccoli semini rotondi castani. Le formiche golose della sostanza che ricopre i piccoli semi, provvederanno alla disseminazione semplicemente immagazzinandoli nelle loro tane.
Come tutte le viole, i fiori e le foglie di questa specie si possono utilizzare in cucina, in misticanze per sformati e risotti. La pianta ricca di mucillagini, ha proprietà diuretiche, emollienti espettoranti, utilizzata in erboristeria per la cura delle malattie dell’apparato respiratorio e come antinfiammatorio naturale.
Il suo nome generico, già in uso presso i Romani, deriverebbe secondo alcuni dal greco ‘ion=viola’. Secondo altre teorie potrebbe provenire da una parola indioeuropea significante ‘flessibile, sinuoso, intrecciato’, forse per descrivere le lunghe propaggini della pianta. L’epiteto latino ‘alba’ vuol dire ‘bianca’.
|