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Questo piccolo edificio religioso è stato edificato verso la fine del XVIII° secolo, nei pressi del luogo dove già sorgeva una chiesetta in seguito sconsacrata, che anticamente veniva amministrata dal Pievano di Morba, intitolata al santo Apolito o Polito.

Si trova poco dopo il vecchio cimitero di Sant’Ippolito, sulla strada che porta verso l’omonima fattoria proprio alla sommità di un poggio di 450 m. che domina tutt’intorno su stupendi panorami.

La chiesa fu fatta erigere nel 1788 per volere di Pietro Leopoldo I° Granduca di Toscana, nei pressi della fattoria, allora proprietà della ricca famiglia Inghirami, nobili di Volterra e solo più tardi venne acquistata dai Bicocchi, provenienti dalla Maremma.

La piccola chiesa, inaugurata e benedetta nel 1789, è intitolata al culto di San Michele Arcangelo, come lo era anche quella che sorgeva adiacente al diruto eremo di San Michele alle Formiche sul Poggio di Spartacciano. In passato  si pensava infatti  che la protezione dell’Arcangelo, potesse al meglio contrastare il diavolo che si manifestava col ribollire fumante e maleodorante dei lagoni della zona.

Originariamente la Chiesa di Sant’Ippolito, era un edificio ancora più piccolo di come ci appare oggi e gran parte della sua ricostruzione venne fatta utilizzando le belle pietre già squadrate che venivano  smantellate dall’Eremo di San Michele, purtroppo contribuendo a rovinare irrimediabilmente uno dei più antichi eremi della nostra zona.

Durante la seconda guerra mondiale la piccola chiesa ospitò gli sfollati dei paesi vicini, ma anche questa venne purtroppo colpita da una bomba, che ferì lo stesso curato.

In un recente passato, veniva scelta per la celebrazione di matrimoni, ma oggi purtroppo risulta esser stata sconsacrata e destinata ad altro utilizzo.