LA CORTE: La miniera di rame
Nel periodo compreso tra il 1857 e il 1900, in più tempi, l'attività mineraria fu ripresa da Emilio Fontani, che oltre a costituire un'apposita società, provvide a restaurare il pozzo mediceo rimasto ed aprire numerose gallerie di ricerca. Il pozzo che è ancora osservabile misurava 51 m. di profondità, con un diametro di m 3,80, con 4 piani di gallerie. Venne anche costruita una grande galleria di scolo lunga 289 m, di cui è ancora visibile il grande ingresso sul margine sx del Botrello della Guardiola, piccolo affluente del Secolo. Nella zona si possono osservare anche i pochi ruderi di un magazzino e i resti degli edifici di servizio della miniera purtroppo invasi dalla vegetazione, ma non si è mai trovata traccia delle discariche.
<<<<Tratto dal volume 'Tesori Nascosti' di Angelo Marrucci e Roberto Nannoni>>>>
LA CORTE: Residenza a prova di briganti
Succedeva infatti che alcuni briganti allettati dai facili guadagni, organizzassero agguati e rapimenti a scopo di lauti riscatti a danno dei ricchi, sprovveduti ospiti. Così che dopo le sedute termali, per il pernottamento venivano accompagnati con una carrozza scortata, presso la massiccia struttura della Corte, sicuro riparo a prova di malviventi. Le terme, chiamate anticamente "Aquas Volaternas", ormai chiuse fin dal 1933, nel Medio Evo e nel Rinascimento, erano conosciute ed apprezzate soprattutto per la cura e la bellezza del corpo e della pelle. Anche Lorenzo il Magnifico, ne fu un assiduo frequentatore.
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