Si tratta di un sorprendente complesso religioso che si estende su un ampio pianoro, incorniciato da un maestoso bosco di latifoglie, in prossimità dell’omonimo fosso della Canonica. Recentemente alcune indagini archeologiche condotte dal 2009 al 2014 dal dipartimento di scienze storiche e beni culturali dell’Università di Siena, lo hanno riportato alla luce.
Da documenti scritti si ha notizia del sito, solo a partire dal 1133, ma gli scavi effettuati hanno dimostrato che già in precedenza esisteva una chiesa e soprattutto che il luogo era frequentato fin dall’antichità, come testimonia il ritrovamento di una punta di freccia preistorica, risalente al IV°-III° millennio a.C. e da alcuni reperti di ceramiche che lasciano ipotizzare un insediamento del IX° e X° secolo.
Nel secolo XII° tutto il complesso sembra aver subito una radicale trasformazione, con la costruzione di un nuovo edificio religioso dalla particolare conformazione provvista di sei absidi, l’unica esistente in Italia. La qualità e la ricercatezza architettonica della curiosa costruzione sono sicuramente di alto livello, come la maestria e la cura dell’esecuzione dei decori, che fanno intuire che il sito, abbia ricoperto un ruolo di primaria importanza durante la sua attività, quando il castello minerario di Montieri rappresentava un centro nevralgico per l’estrazione dell’argento. Intorno alla struttura della straordinaria chiesa a 6 petali, furono aggiunti in più riprese, diversi edifici. In un primo momento venne lasciato libero uno spazio centrale che immetteva nell’ampia zona artigianale posta a settentrione e adibita alla lavorazione dei minerali argentiferi, come la ‘Tetraedrite’. In seguito, nel corso del XIII° secolo, furono aggiunti altri ambienti, che occuparono lo spazio centrale, tra cui un chiostro quadrangolare. Durante le indagini archeologiche e gli scavi sono emersi anche alcuni elementi piuttosto misteriosi, come una piccola fossa nel pavimento della chiesa, contenente residui di un calice di vetro e resti di carboni che ricordano i fuochi rituali delle necropoli longobarde. Nelle immediate vicinanze è stato rinvenuto pure un gioiello, di eccellente fattura databile intorno all’anno 1000. Una splendida fibula a umbone, usata da chiusura e abbellimento sui mantelli da uomo e da donne, prezioso ornamento medievale eseguito in oro, smalti policromi e pietre preziose, esposto dal gennaio 2015 alla Pinacoteca di Siena.
Anche il gran numero di sepolture, sia femminili che maschili, ritrovate all’interno dell’area risalenti al XII° secolo, confermano l’importanza di questo luogo. In uno degli absidi della chiesa è stato rinvenuto lo scheletro di un uomo, la cui sepoltura sembra addirittura antecedente alla costruzione della chiesa stessa. Perciò è stato ipotizzato che l’edificio a sei petali, possa esser stato costruito per onorare e proteggere quella tomba, come era in uso nel periodo delle persecuzioni cristiane e fino al medioevo. Comunque tutto l’intero complesso era sicuramente legato alla fervida attività estrattiva tra l’XI° e il XIV° secolo, quando la zona di Montieri rappresentava uno dei centri di ricerca e di estrazione mineraria del rame e dell’argento, tra i più importanti della Toscana.
Montieri Canonica di San Niccolò