LA FERROVIA MANCATA
Lo stesso principe illustra lo studio approfondito per un ramo di quella ferrovia elettrica, che dalla stazione del ‘Ponte sospeso’ sul Cecina, avrebbe dovuto raggiungere Larderello. Con tale impresa si intendeva valorizzare oltre che il fiorente mercato dell’acido borico, anche i prodotti agricoli delle vicine campagne, i prodotti provenienti dal bosco come legna da ardere, carbone, cortecce per il tannino e tutti i minerali estratti nelle zone limitrofe. Si poteva anche dare risalto alla bellezza e alla salubrità dei luoghi termali come i Bagni di San Michele, della Perla e del Bagno a Morbo.
La ferrovia avrebbe dovuto avere una lunghezza di 13 km, di cui circa la metà in rettilineo, con una galleria di circa 600 metri, che permetteva di oltrepassare la zona serpentinosa dei Poggi dei Gabbri. Un ponte di 15 metri di luce e un altro più piccolo di 10 metri, con vari ponticelli, chiaviche e muretti di contenimento e sostegno. Erano previste ben 6 stazioni: Larderello, Montecerboli, San Dalmazio, Quercetello, Palagetto, Ponte sospeso del Cecina. Le vetture automotrici avrebbero potuto accogliere 20 posti viaggiatori e un rimorchio a traino, con una velocità max di 40km/h.
Il tracciato interessato dal passaggio ferroviario venne pure picchettato, ma ben presto le tante difficoltà che si venivano a sovrapporre e gli eventi bellici del conflitto 1915/18, fecero naufragare purtroppo l’ambizioso progetto e la ferrovia non venne mai costruita!