La Madonna del Frassine: tra storia e leggenda
Secondo alcuni studiosi la vicenda della Madonna del Frassine sembrerebbe collegarsi alle persecuzioni di Ario contro i cristiani, che costrinsero a fuggire dalla zona di Ippona, l'attuale Algeria, il vescovo Regolo in compagnia di Felice, Cerbone, Giusto, Clemente e Ottaviano.
Così nel 515, i quattro futuri santi dopo un viaggio avventuroso, avrebbero raggiunto la costa toscana, nei pressi di Populonia, con appresso una cassa contenente la statua di una madonna con bambino, scolpita in un tronco di cedro del Libano. Da questo punto avrebbero proseguito poi il loro viaggio verso la Val di Cornia, dove si sarebbero separati.
Di certo si sa che Giusto, Clemente e Ottaviano, continuando per l'antica via Volterrana, raggiunsero Volterra, mentre Regolo, portando con sé la statua della Madonna, si ritirò in preghiera nei boschi vicini all'attuale Frassine, fondando un piccolo monastero.
Ma intorno all'anno 545, quando gli eserciti ostrogoti giunsero nella zona, condannarono e decapitarono Regolo, per ordine del re Totila, in odio alla fede cristiana.
Secondo la tradizione il corpo del vescovo Regolo sarebbe stato trasportato nella Cattedrale di Lucca, nel 780, mentre l'immagine della Madonna, avrebbe trovato custodia presso i frati dell'abbazia di S.Pietro in Palazzuolo nei pressi di Monteverdi, dove vi rimase per alcuni secoli.
Purtroppo nel 1252 il convento venne assalito e incendiato dai potentissimi Pannocchieschi, di origini longobarde, che portarono morte e distruzione, e si temette che la statua fosse andata perduta.
Si scoprì invece che uno dei monaci, di nascosto, sarebbe riuscito a fuggire portandola con sé e nascondendola nel fitto del bosco, tra i rami di un poderoso frassino.
In seguito, col passare degli anni, della statua non si seppe più nulla e se ne perse ogni traccia.
Dopo circa un secolo, un contadino della zona, che ogni giorno portava a pascolare le sue mandrie, vide che un vitello era solito allontanarsi, per ritornare sempre verso sera e solo quando decise di seguirlo, accadde una cosa davvero sorprendente.
Incredulo il contadino notò l'animale chinato ai piedi di un frassino e poco più in alto, tra le fitte fronde della pianta intravide la statua di una Madonna.
La notizia si diffuse velocemente nella zona che si gridò al miracolo! La gente accorreva a venerare l'immagine della Madonna ritrovata, chiedendo grazie e miracoli!
Così i fedeli costruirono un'edicola intorno al tronco dell'albero del ritrovamento, per manifestare la loro devozione e successivamente, sul posto venne edificata una cappella, che nel tempo è diventato il santuario del Frassine, chiamato allora Frangeto.
La statua oggi è ancora custodita all'interno del santuario, appoggiata su un vecchio tronco di frassino tutto forato dai tarli, che secondo la tradizione sarebbe quello su cui venne ritrovata!
Anche se gli esami degli esperti ci dicono che quella statua potrebbe essere un'opera da attribuirsi alla 'Scuola Pisana' del XIV° secolo, ci lasceremo cullare lo stesso da quell'idea, tramandata di generazione in generazione e avvolta da un alone di mistero. Vogliamo ancora immaginare il miracoloso legno del Libano scolpito e trasportato dalla lontana Africa, in quella cassa scura che è conservata seminascosta dietro l'altare del santuario!