La Via dei Cavalleggeri
Questo lungo antico tracciato di quasi 200 km, che univa Livorno al punto estremo del Golfo di Piombino, nacque come sistema di difesa e pattugliamento costiero, nel corso del XVI° secolo per volere del Granduca di Toscana Cosimo I° de’ Medici.
Con lo scopo di contrastare le ripetute scorrerie piratesche dei Turchi e dei Barbareschi ai danni delle popolazioni costiere e far fronte alle conseguenti devastazioni, razzie di beni, morti e prigionieri da ridurre in schiavitù, venne applicata sul territorio una vera e propria strategia militare.
Fu organizzata una rete di difesa, riadattando o realizzando di nuovo circa 60 edifici tra torri alte 10-15 m, forti, fortini e postazioni armate, dislocate lungo una via militare tracciata esclusivamente vicino al litorale.
Fu istituito il corpo militare speciale armato dei “Cavalleggeri”, addetti alla vigilanza costiera, non solo per frenare gli attacchi dei corsari e dei pirati, ma anche per reprimere il contrabbando o evitare sbarchi di merci non autorizzate. Si voleva in questo modo, anche impedire l’espatrio di sudditi del Granducato e evitare l’immigrazione di persone indesiderate o di clandestini, impedendo l’avvicinarsi alla costa a chi poteva infettare la ricorrente e tanto temuta peste. I militari si sarebbero occupati anche della riscossione delle tasse, dei dazi e delle gabelle di chi transitava nel territorio, per la vendita delle merci o per la transumanza delle pocore.
L'intervento dell'uomo e lo scorrere del tempo hanno purtroppo cancellato in gran parte l'antico tracciato della Via dei Cavalleggeri, ma ancora oggi questo percorso, che in alcuni tratti forse ricalca strade ancor più antiche di origine romana, unisce idealmente tutta la nostra Costa, con i resti delle sue fortezze, del suo tracciato, delle sue torri strappate al tempo e all’incuria che costituiscono un patrimonio di immenso valore storico.
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