Il gruppo montuoso delle Cornate, con i suoi 1060 m. di quota, è il rilievo più alto delle Colline Metallifere che si affaccia sull'Arcipelago Toscano e oltre, fino a lasciar intravedere la Corsica e a scorgere sul lato opposto, la città di Siena e il Monte Amiata. Il massiccio con la caratteristica dorsale allungata, rappresenta una delle poche formazioni calcaree della Toscana Meridionale. Al confine tra le province di Siena e Grosseto, quella delle Cornate è considerata un'area ricca di risorse vegetali, faunistiche e minerali che, nelle cavità carsiche di Poggio Mutti, ci mostra ancora antiche tracce del lavoro minerario dell'uomo soprattutto per la ricerca dell'argento. Inoltre, alcune vecchie cave di "Calcare Ammonitico", detto anche "Marmo Rosso o Persichino", sono diventate famose per aver fornito la splendida pietra rosa per la decorazione del Duomo di Siena. In queste rocce calcaree la presenza di fossili marini, in particolare Ammoniti, testimonia un ambiente di deposizione di mare relativamente profondo e a bassa energia. In prossimità del "Podere di Romano", un'ampia escavazione e alcuni ruderi mostrano inoltre i resti di una cava di detrito di Calcare compatto. I versanti delle Cornate sono ricoperti da boschi di carpino nero, cerro, leccio e roverella, mentre alla sommità dei rilievi pietrosi sono presenti praterie e garighe originate dal pascolo praticato in passato. La vegetazione a carattere sub-montano, insolita nella Toscana meridionale ha interessanti e talvolta rare specie floricole come la Viola etrusca, l'Hypericum coris, l'Elicrisum italicum, il Lilium bulbiferum, la Lonicera etrusca, il Teucrium flavum ecc. Sono presenti anche la Fritillaria tenella e la Gagea tisoniana, due splendide liliacee che fanno parte delle specie protette dell'Appennino. Anche la fauna delle Cornate conta esemplari rarissimi altrove come il lupo, il gatto selvatico, le martore e le puzzole. Il lanario e il falco pellegrino (rari in tutta Italia) trovano ambiente favorevole per la nidificazione tra le pareti rocciose di questi rilievi. Nei primi del '900 i crinali di questo gruppo montuoso, si presentavano spogli e quasi privi di vegetazione. Gran parte della superficie venne così rimboschita fino al 1960, con impianti di pino nero e abete greco Nel 1996 l'area delle Cornate e di Fosini venne istituita "Riserva Naturale" con lo scopo di tutelare e valorizzare le sue risorse per la conservazione dell' ecosistema che fa di questa zona un vero paradiso ambientale.
GERFALCO Ai piedi del rilievo montuoso delle Cornate si trova il piccolo borgo di Gerfalco, presumibilmente già abitato da popolazioni sassoni, arrivate con le invasioni barbariche per lo sfuttamento delle sue preziose miniere d'argento. Il suo nome infatti deriva dal tedesco antico "Ger-Falke" che significa portatore di falco. Il borgo è sorto in epoca medievale ed è stato ripetutamente conteso dai Vescovi di Volterra, dalle famiglie Pannocchieschi e Aldobrandeschi, nonchè dalle Repubbliche di Siena e di Massa Marittima, sempre per potersi assicurare lo sfruttamento dell'argento delle miniere presenti nella zona. Dopo un periodo di decadenza dovuto all'esaurimento del filone argentifero il paese di Gerfalco venne inglobato nel Gran Ducato di Toscana. Nel paese sono ancora visibili alcune parti delle mura che risalgono al XII° secolo che racchiudevano l'antico borgo con due porte di accesso ad arco tondo e due torri di guardia a struttura circolare risalenti alla dominazione senese. All'interno delle mura sono presenti due chiese, quella di San Biagio e quella della Misericordia più volte restaurate. Al di fuori delle mura, invece, vi è la chiesa di S. Agostino con annesso l'antico convento agostiniano risalente al 300.
|