Targioni Tozzetti, 1742........L’aria di Castelnuovo è sufficientemente salubre, e migliore di qualunque altra di Maremma, anzi è fama che nell’orribile peste del secolo passato, che desolò i paesi circonvicini, non vi morisse veruno, ed i paesani doppo la grazia speciale del Signore Iddio, ne attribuiscono la causa all’ Esalazioni Sulfuree de’ Lagoni, che tenessero purgata l’aria........
Castelnuovo è un piccolo paese delle Colline Metallifere, che si trova nella parte più meridionale della provincia di Pisa che guarda la Maremma, al confine con quelle di Siena e di Grosseto.
Grazie alla sua posizione e alla sua altitudine di poco meno di 600 metri sul livello del mare, è immerso in un ambiente naturale che mescola un morbido paesaggio collinare fatto di vigneti, oliveti e macchia mediterranea, con boschi di cerri, carpini e ricchi castagneti tipicamente appenninici.
La parte più antica del paese è costituita dal borgo medievale, arroccato sulla dorsale di una collina che scende verso la vallata del Pavone. Il borgo, ha la tipica forma a grappolo d'uva e appare ancora intatto nella sua omogeneità architettonica di epoca medievale, anche se il territorio circostante era già conosciuto fin dal tempo degli Etruschi e dei Romani.
Nel suo insediamento urbano sono individuabili diverse fasi di espansione, dal nucleo originario nella parte superiore, ai vari assi viari dove si allineano le abitazioni che degradano verso la valle, tra strette viuzze lastricate, piccoli vicoli e gradinate.
A difesa del castello vi era una serie di cinte murarie, di cui ne rimangono visibili solo brevissimi tratti, con 2 varchi di accesso: la 'Porta Fiorentina' rivolta verso nord e la 'Porta Romana', dalla parte opposta, oggi parzialmente distrutta, che conduceva in direzione Roma.
Anticamente chiamato 'Castrum Novum Montanea', anche se le sue origini appaiono incerte, si sa che Castelnuovo, nel IX° secolo fu dominio dei Vescovi di Volterra, che già esercitavano il controllo su gran parte della Valle del Cecina, per passare nel 1176 sotto la potente Badia di Monteverdi.
Appartenne successivamente ai Lambardi, signori di Castelnuovo, che godevano di numerosi diritti e benefici sul castello, finché nel 1210, sottomettendosi al Comune di Volterra, Castelnuovo diventò uno dei centri più sviluppato del 'Contado Volterrano', ma anche tra i più gravati da fortissime imposte e tasse, come riporta il Catasto istituito da Firenze.
Come altri comuni della zona, anche Castelnuovo, nel 1447 subì l'invasione di Alfonso d'Aragona e subito dopo un anno l'occupazione da parte del senese Antonio Petrucci e solo in seguito alla richiesta di aiuto rivolta a Firenze, i Volterrani potettero riconquistare il castello.
Nel 1693 divenne feudo granducale costituito da Ferdinando II° de' Medici e concesso in marchesato a Luca degli Albizi, fino a che nel 1776 Pietro Leopoldo I°, avviò la rinascita sociale e industriale di gran parte del territorio dell'Alta Val di Cecina.
Anche Castelnuovo, grazie ai progressi riguardanti l'industria boracifera, messi in atto dall'industriale francese Francesco de Larderel, ebbe fin dai primi dell'800 una significativa fase di sviluppo economico e sociale che per oltre 2 secoli ha caratterizzato e ancora caratterizza, la storia delle nostre zone.
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