La Porcareccia di Campora

porcherecciaLe porcarecce erano  piccoli edifici coperti e recintati, costruiti in maniera piuttosto rudimentale, che servivano per la rimessa e la custodia dei maiali, quando in passato venivano portati a pascolare direttamente nelle zone dove abbondavano le ghiande. A sera, tutti i maiali venivano fatti entrare e custoditi in questi fabbricati, non solo con lo scopo di essere riparati e difesi dal freddo, ma anche per evitare che durante la notte si potessero allontanare dal territorio assegnato.  La “Porcareccia di Campora”  venne in seguito  utilizzata, anche da carbonai e  boscaioli, che in inverno trovavano rifugio in quei piccoli ambienti, durante i tagli  del bosco.

Con la parola “Campora” si descrive un’ampia radura disboscata destinata ad usi agricoli. Possiamo ancora notare infatti, nei pressi del “Botro Campora” delle piccole radure e degli spazi circondati da diverse specie di arbusti. Nei dintorni non è difficile riconoscere olmi, aceri, viti e alcuni vecchi alberi da frutto, disposti in maniera tale che lasciano ancora immaginare dei vecchi orti.


Le miniere di rame e la Valle del Linari
linariIl piccolo Torrente Linari è oggi apprezzato, nei nostri percorsi escursionistici, per il suo ambiente di alta naturalità, per le sue acque limpide zampillanti tra le rocce color serpente e le bellissime gallerie che formano gli ontani neri e i carpini vicini alle sue rive. Ma nelle seconda metà del XIX, questo corso d’acqua è stato testimone di ricerche ed estrazioni di minerali cupriferi, quali Calcopirite, Bornite, Calcocite e Rame Nativo, che per anni hanno reso più ricca tutta la zona. I lavori minerari ebbero considerevole sviluppo nei pressi di Caggio-Fosso Linari e alla confluenza col Trossa, dove si possono vedere ancora una serie di suggestivi di pozzi, edifici circolari, magazzini di servizio, tracce di scavi e l’imbocco di una galleria scavata nella roccia. Per l’esplorazione e l’escavazione dei giacimenti più profondi, venivano collegati degli argani, in un primo tempo azionati da cavalli e in seguito sostituiti da macchine a vapore alimentate con la lignite proveniente dalle cave di Villetta.
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