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Categorie Itinerari

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Passando per Travale

I piccoli borghi che ci sorprendono
anna stefano paolo
Coordinate punto di partenza:  43°11'22.51"N 11° 1'21.51"E    download1 wikiloc estate no cane guinzaglio
Data:  07/01/2017 Verificato il:  ../../….
Distanza percorsa  18,5km Difficoltà EE   wikiloc logo
Salita accumulata  680m Discesa accumulata 680m
Altitudine Massima  802m Altitudine Minima 393m Note
Altitudine partenza:  396m Altitudine arrivo 396m Segnaletica mancante in molti tratti del percorso,
necessarie buone capacità nell' utilizzo del GPS o dalla cartina,
per questo segnato con difficoltà EE
Dislivello partenza-arrivo  0m Dislivello Massimo 409m
Pendenza massima  33%   -22% Pendenza media 7,4%
Durata  7:09 Tempo in movimento 5:09
Attrezzatura consigliata scarponi1bastoncini
Indicazioni stradali per il punto di partenza dell'escursione   
       
170107 grafico        
Galleria foto 38 immagini
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DESCRIZIONE

Sempre alla ricerca di nuovi percorsi che possano mettere in risalto la nostra terra, ci siamo spinti questa volta, verso le sorgenti del Cecina e partendo nei pressi delle antiche terme delle Galleraie abbiamo raggiunto lo storico borgo di Travale per rientrare, dopo aver lambito il capanno dei Partigiani, attraverso gli splendidi boschi della Carlina.

 

errore fotoDopo aver imboccato la discesa che conduce alle vecchie strutture delle Terme delle Galleraie, proseguiremo verso il guado di cemento che attraversa il fiume Cecina, dove lasceremo le nostre auto per incamminarci sulla sx, verso una comoda strada di campagna che a breve ci porterà a lambire il corso del fiume.

Fin da subito saremo sorpresi dal piacevole ambiente in cui si snoda la piccola via dove i cerri e i carpini arrivano a sfiorare la riva del fiume, talvolta in compagnia di giganteschi noccioli. Le splendide fioriture primaverili colorano il sottobosco, alternando la loro presenza a ciuffi di felci che si insinuano tra le terrazze ghiaiose che caratterizzano tutto il corso del fiume.

Il nostro percorso ci costringerà qualche volta a dover attraversare anche il letto del Cecina, ma in maniera facile e divertente e dopo aver scoperto tante piccole caratteristiche pozze, raggiungeremo la ripresa della cascatella. 

Ci troveremo davanti a un antico sbarramento artificiale che attraversa il fiume e che ha creato nel tempo una grande piscina d’acqua cristallina che ci invita a soffermarci per qualche minuto.

errore foto

errore fotoRiprenderemo poi il nostro cammino attraversando con facilità il corso d’acqua, spostandoci sulla destra fino a un nuovo breve attraversamento nei pressi di un centenario enorme salice, che nonostante giaccia da anni, sradicato attraverso il letto del Cecina, continua incessantemente a emettere foglie e fiori!

Andando ancora avanti in questo gradevole ambiente, sarà impossibile non notare e soffermarci dove le anse del fiume nascondono piccole zone umide colonizzate dalle felci e dai farfari, proseguendo fino nei pressi dell’edificio ristrutturato del vecchio Molino di Cecina, dove attraverseremo un guado di cemento e proseguiremo verso sx, in direzione di una strada in salita, abbandonando così il tratto di fiume.

Da qui, sempre in costante leggera salita, continueremo verso Travale, che già in lontananza, comincia a mostrare il suo profilo, dominante dalla collinetta.

Raggiungeremo quindi la comoda strada asfaltata che voltando sulla nostra sx conduce al piccolo borgo. (In questo punto potremmo proseguire verso dx in discesa, fino a raggiungere a poche decine di metri, un itinerario, al margine del bosco, segnalato come ‘Via degli Scalinci’, che via via però potrebbe apparire in stato di abbandono)

Non appena raggiungiamo le mura e le prime abitazioni di Travale, proseguiamo per una breve visita, varcando la porta di accesso risalente al 1200, portandoci verso le sue due chiese e all’affaccio panoramico, curiosi di raggiungere la lapide che riporta alcune parole di italiano volgare, trascritte ufficialmente per la prima volta nella storia della nostra lingua.

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……Approf: Travale

errore fotoDopo la breve visita e le tante curiosità che ci ha regalato la storia di Travale, lasciamo il borgo, ritornando in direzione del cimitero, per voltare a sx nella discesa verso la ‘Strada Comunale delle Lame’.

Proseguiremo piacevolmente sulla piccola via asfaltata, attratti dal panorama delle colline, che in questo periodo appaiono qua e là imbiancate dalla fioritura dei numerosi ciliegi selvatici, finché sempre, costantemente in discesa giungeremo a intravedere di nuovo brevi tratti del fiume Cecina, fino ad attraversarne il ponte e iniziare a risalire.

Da questo punto il percorso diventerà una semplice strada imbrecciata e malgrado qualche tornante, ci farà di nuovo scoprire altri superbi affacci sul borgo di Travale, mentre sul fianco destro della collina, alcuni torrentelli scendono vorticosamente tra le pietre, fino a tuffarsi nel Cecina.

errore fotoRaggiungeremo così il piccolo agglomerato rurale di ‘Casa al Fango’, che supereremo e sempre in leggera, costante salita, arriveremo a intravedere sulla nostra sx, tratti di vecchie mura, ormai nascoste dalla vegetazione, che ci faranno giungere all’accesso di una piccola chiesa settecentesca, dove ci fermeremo per una breve pausa ristoro, attratti da questo posto un po’ speciale.

Ripartiamo da qui e attraversando di nuovo un piccolo torrente zampillante, ci lasciamo guidare da alcuni vecchi cartelli di legno che indicano ‘Casalpero’-Brezzano’, per raggiungere a breve un altro villaggio rurale dove proseguiremo finché non individueremo un nuovo incrocio.

errore fotoQui imboccheremo la via che prosegue sulla nostra dx, portandoci verso un vecchio podere, circondato da disordinati capanni barcollanti, fino a individuare a sx, un percorso interdetto da una catena, che continua nel bosco. A tratti, ci appariranno i lontani panorami che ci mostrano fino alla zona del Casentino, che in questo periodo appare imbiancata di neve; ma ben presto il nostro viottolo si restringerà a causa delle alte ginestre cresciute rigogliosamente e dovremo prestare la massima attenzione per individuare la strada giusta.

Oltre ad avvalersi del supporto delle indispensabili mappe, troveremo un piccolo aiuto, anche osservando il flebile strato di breccia di roccia serpentina, che una volta ricopriva il sentiero, che rimane quasi sempre visibile anche tra la vegetazione. Dopo alcune centinaia di metri il percorso diventerà più agibile e lo seguiremo in direzione della zona del podere Cetinelle, finché giunti nei pressi di un pelago seminascosto dai salici e di un edificio di supporto all’acquedotto (che troveremo sulla nostra dx), volteremo decisamente dalla parte opposta.errore foto Qui superando una catena che interdice il traffico ci indirizzeremo verso il Capanno dei Partigiani. Nonostante la costante salita, attraverseremo con piacere un bellissimo bosco di cerri particolarmente alti, che ci accompagneranno fino davanti al piazzale, dove sarà d’obbligo una sosta per l’immancabile visita ai cippi e ai luoghi dei partigiani.

 

Proseguendo oltre la fontanella al bordo del grande spazio attrezzato, inizieremo a scendere sulla comoda carrareccia immersa tra i sontuosi boschi della Carlina, che con la presenza di piccoli ruscelli e numerose sorgenti ci ricorda la ricchezza d’acqua di questa zona. Continuiamo in direzione del ‘Podere Quercete’, che lambiremo voltando sulla sx e dove poco più avanti inizieremo a notare lungo tutto il percorso, un’area recintata adibita all’allevamento dei cinghiali a scopo faunistico venatorio. Sempre sul lato destro della via, la zona sbarrata continuerà, oltrepassando anche l’agriturismo di Porcignano e ci accompagnerà per buona parte del tragitto di ritorno. Ci rammarichiamo un po’ perché nella parte terminale, costeggeremo delle interessanti, gigantesche, grotte calcaree seminascoste dalla vegetazione, che purtroppo rimangono racchiuse e interdette dalla rete, ma che sicuramente potrebbero rappresentare un ulteriore arricchimento a questo già interessante percorso!

Doveroso segnalare inoltre che nella sottile striscia di bosco sulla nostra sx che ci divide dal fiume, sono presenti, anche se inghiottiti dalla fitta vegetazione e male individuabili, alcuni resti delle antiche terme delle Galleraie e le opere di ripresa delle acque termali. Data però la precaria situazione in cui si trovano ne sconsigliamo vivamente la visita, augurandoci magari che un giorno, qualcuno, amante della storia e del passato di questo territorio, con un po’ di buona volontà possa fare in modo di riportarle alla luce, dando a questi luoghi anche la possibilità di essere visitati!

 

Galleraie

Le acque termali delle Galleraie, descritte per la prima volta nel 1723, erano probabilmente conosciute fin dall’epoca etrusca e si potrebbe ipotizzare in antichità, la presenza di edifici e alcuni bagni, testimoniati dai resti di mura e tratti di condotti. La struttura termale fu in seguito ripristinata dal conte Bulgarini d'Elci, nel 1862, con la costruzione di un nuovo complesso alberghiero e un impianto termale suddiviso in vasche di marmo per i benestanti e altre vasche di balneazione comuni per la popolazione. Fu realizzata anche una chiesetta, una stazione per i cavalli e una per le carrozze. Un altro tentativo di riapertura delle terme fu nell'anno 1987 con la costruzione di nuovi impianti ed edifici, oggi purtroppo in completo abbandono. Le acque delle Galleraie, solfato-bicarbonato-calciche, sgorgavano a una temperatura di circa 29°, da 5 diverse sorgenti, da sempre conosciute soprattutto per le terapie e le cure osteo-articolari a base di fanghi, balneazioni e inalazioni, ma anticamente venivano sfruttate anche per la produzione di zolfo, allume, boro e vetriolo.

 

Raggiungeremo quindi le nostre auto nei pressi del guado del Cecina per concludere il nostro percorso, impregnato di storia e ricco di meraviglie naturalistiche, avvolto nel fascino della memoria partigiana e dei luoghi che hanno segnato e scritto la nostra recente storia. Una terra, a volte dolce a volte un po’ selvaggia, che sicuramente mostra una grande opportunità per uno sviluppo turistico sostenibile, rivolto agli amanti della natura e a chi come noi, è sempre alla ricerca dei piccoli-grandi valori da vivere in simbiosi col nostro amato territorio.

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