Acquaferrata  -  Fattoria Caselli  -  Cascate dello Sterza

anna stefano paolo

10.1 km, n/a

Coordinate punto di partenza: 43°13'49.81"N 10°43'2.31"E   google maps cane-guinzaglio estate-no
- Percorso il : 15/06/2013 - Tempo impiegato: 04:58:00 h - Tempo in movimento: 04:29:00 h
- Distanza percorsa: 9,78 km - Dislivello tot. In salita: 541 m - Pendenza: med. 9,0% max. 9,0%
Verificato il: 02-02-2020
- Note: Niente da segnalare.
- Difficoltà : E
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DESCRIZIONElinea sep

Questo interessante itinerario ci introdurrà nella Riserva Naturale di Caselli, seguendo anche il tracciato di un percorso escursionistico allestito a scopo didattico per l’educazione e il rispetto all’ambiente, che con l’aiuto di cartelli esplicativi, ci farà  riscoprire le caratteristiche storiche e naturalistiche della zona. 

Giunti all’incrocio della “Gabella” si prosegue per circa 4 Km sulla SP 18 in direzione Canneto, oltrepassando l’area di sosta della “Pompa”(dove di solito si lascia l’auto per l’escursione del Ritasso e di Poggio Castiglione). Percorreremo ancora circa 600 m. fino a raggiungere, sulla nostra dx, l’incrocio per la Riserva di Caselli e imboccando la stradina sterrata in salita che affianca un vecchio podere e entreremo nel bosco dopo poche decine di metri, fino a raggiungere la sbarra di ingresso per la Riserva. (Circa 400 m. dopo aver lasciato la Provinciale).

Parcheggiata l’auto, daremo inizio alla nostra passeggiata, incamminandoci per il sentiero di “Acquaferrata”, che ci introdurrà in un alto bosco di cerro. Individueremo sulla nostra dx in un viottolo sassoso, in discreta pendenza, dove sarà frequente notare gli spiazzi anneriti di vecchie carbonaie, antiche testimonianze che ci raccontano il prezioso sfruttamento del bosco di una volta.  Saliamo ancora nella fitta e fresca vegetazione per incontrare, dopo circa 400 m., una carrareccia trasversale, che oltrepasseremo per proseguire poco dopo, nuovamente nel folto del bosco e continueremo ancora sul nostro sentiero disseminato di numerose tracce che testimoniano il passaggio degli ungulati. Avremo anche modo di osservare alcuni 'insogli', piccole o grandi pozze d’acqua stagnante e melmosa, in cui i cinghiali amano rotolarsi ricoprendosi di fango, con lo scopo di sbarazzarsi dei fastidiosi parassiti che si annidano nelle loro setole. Proseguendo tra grandi lecci, saliamo ancora in direzione occidentale, affiancando altre piccole carbonaie fino a che,  superato un castagno in mezzo al viottolo, il percorso si farà più piacevole e pianeggiante. Incrociamo e superiamo una strada ampia, soffermandoci per leggere il cartello esplicativo del 'Governo del Bosco' che ci spiega come in passato esso veniva tagliato e gestito e proseguiamo fino all' incrocio successivo, dove volteremo a sx. Su un nuovo pannello possiamo leggere 'Il Ciclo del Legno' che illustra la funzione e la vita dei funghi.

Passiamo ora in un ampio castagneto, per avvicinarci a un'ennesima e vasta carbonaia, dove un altro cartello ci dà delucidazioni sulla vita dei carbonai e sulla loro opera, raccontandoci la storia di generazioni di boscaioli che per secoli hanno percorso le mulattiere e i sentieri, che oggi sfruttando il loro antico tracciato, vengono utilizzati come piacevoli itinerari naturalistici. Dopo una staccionata e delle piccole scalette, il sentiero ci porta alla “Conca del Leccio”, una grande depressione del bosco dove in mezzo fa bella mostra di sé uno stupendo esemplare di questa pianta che caratterizza le nostre macchie e si lega a storie e tradizioni della nostra campagna.

Procedendo nel percorso in leggera discesa, troviamo una strada bianca che imboccheremo sulla dx e,  costeggiando una delle solite pinete impiantate, ci porterà verso il laghetto. I campi che si intravedono oltre la pineta, spesso vengono appositamente seminati per l'alimentazione dei cinghiali presenti nella Riserva naturale.
Da qui ci porteremo verso sx in direzione della fattoria, salendo per la stradina bianca, dove non sarà difficile osservare alcune inequivocabili tracce di escrementi di lupo. Proseguiamo sempre a sinistra fino ad arrivare alla Fattoria di Caselli.  Approf: La Fattoria e il Laghetto di Caselli.
Visitiamo la struttura dall’esterno, soffermandoci a fotografare i bei panorami che ci troviamo di fronte, portandoci poi verso un vialetto di cipressi secolari che ci accompagnano a una chiesetta e all'attiguo, antico cimitero. Continuiamo il nostro itinerario tra un bosco di lecci, scendendo in un percorso piuttosto ripido tra interessanti ciottoli di roccia silicea, che ci mostrano luccicanti cristallizzazioni di quarzo. Raggiungeremo quindi un incrocio dove volteremo a dx, guidati come sempre dai segnali bianco-rossi, dipinti sugli alberi. Usciremo dal bosco, voltando verso dx nella strada bianca che ci porta al ponticello del torrente Rivivo.

Percorsi finora circa 6 km, proseguiremo comodamente sulla strada carrabile che si fa più pianeggiante, fino a imboccare sulla sx, un sentiero seminascosto che ci condurrà alle Cascatelle dello Sterza. Scendendo tra gli alti cerri, si potrà già sentire il fragore dell’acqua che scende dalle rocce e raggiungeremo le piccole traballanti scalette, che ci accompagneranno fino al greto del torrente per goderci lo spettacolo.   Appr: I Torrenti Rivivo e Sterza.

Dopo le immancabili foto e una sosta ristoratrice, rifacciamo il percorso a ritroso verso la stessa strada bianca principale, fino a raggiungere di nuovo il ponticello sul Rivivo (8km e 500m percorsi). Procediamo dolcemente tra gli alti boschi di cerro che costeggiano la via, per arrivare agevolmente fino alla nostra auto.

Questo piacevole ed interessante percorso si snoda per una lunghezza di circa 10 km e 300 m. per una durata di tempo dalle 3 alle 4 ore, comprese le soste per le immancabili foto ed il tempo necessario per assaporare la straordinaria atmosfera di questi luoghi rilassanti e ricchi di storia.