Golazze Aperte e Poggio Donato |
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14.8 km, 06:18:14 |
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Galleria foto 14 immagini
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DESCRIZIONE I suggestivi panorami di Golazze Aperte e Poggio DonatoAvvincente itinerario naturalistico e paesaggistico, che con i suoi 15 km di lunghezza e 500 metri di dislivello, ci richiederà un certo impegno fisico, ripagandoci però con panorami suggestivi e tante curiosità che ci saprà offrire l'intero percorso. Lasceremo la nostra auto all’ingresso della Riserva Naturale di Caselli (145metri slm), come per l’escursione di Acquaferrata (vedi itinerario per le indicazioni precise), con cui questo tragitto, nella parte iniziale, condivide lo stesso tracciato. Imboccheremo quindi il sentiero di Acquaferrata e lo percorreremo completamente fino al Laghetto di Caselli attraversando un bosco ricco, variegato e curato in particolar modo nell’anello didattico. Arrivati con un certo sollievo fino a quota 480 metri slm, dopo aver già affrontato gran parte del dislivello, ci dirigeremo verso sx sul percorso n. 16 della sentieristica della Magona e lo percorreremo per qualche centinaio di metri in mezzo al bosco alto. Uscendo quasi all'improvviso in un tratto più aperto, raggiungeremo il punto panoramico delle ''Golazze aperte'', uno tra i più spettacolari della zona, che ci sorprenderà piacevolmente per la vista mozzafiato che saprà regalarci. Ci troviamo praticamente sopra la verde vallata che sovrastando i paesi di Bolgheri e di Castagneto Carducci, sembra dolcemente scivolare fino al mare attraverso la famosissima via alberata di cipressi, cari al poeta. Con un po’ di fortuna e una buona visibilità, potremo scorgere un lungo tratto di Costa Tirrenica, fino ad intravedere le isole dell’Arcipelago Toscano e i rilievi della Corsica. La lussureggiante vegetazione che si estende davanti a noi, fatta di essenze mediterranee, di lecci e di pinete, ricopre morbidamente tutta la vallata fino alla pianura e ogni tanto gruppi di colombacci, che da tempo hanno scelto queste zone per nidificare, si alzano fragorosamente in volo. Riprendiamo il cammino continuando a seguire la linea di cresta in direzione sud, per ulteriori 1200 m, immersi nel fitto bosco di lecci e scope, fino a giungere ad un singolare incrocio di sentieri conosciuto come "Tre Confini" o "Terminone". Ci troveremo davanti a un vecchio, curioso manufatto in pietre a mattoni di forma cilindrica, alto quasi 2 metri, che torreggia chissà da quanti anni, nel bel mezzo del crocevia dove si spartiscono le tre grandi Macchie che lì si incontrano: la Macchia di Caselli, quella della Magona e quella di Bolgheri.Appr: Macchia della Magona Si apriranno davanti a noi delle ampie e suggestive vedute che spaziano sui paesaggi dell’Alta Val di Cecina, fino al Poggio di Montieri e alle Cornate di Gerfalco. La nostra attenzione sarà sicuramente catturata dalle strane forme dei ginepri secolari, che caparbiamente aggrappati alle rocce, hanno assunto con il tempo, una forma vissuta e contorta in compagnia di coloratissimi cespugli di Iberide umbellata, una Brassicacea che a fine primavera mostra la sua fioritura dalle belle tonalità color lilla. |