MONTE ANEO & QUERCETO |
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Panorami da scoprire | ||
Galleria foto 33 immagini
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DESCRIZIONE Un nuovo itinerario da percorrere in qualunque periodo dell’anno, che ci porterà a scoprire i vasti panorami che dal monte Aneo spaziano tra le vallate dello Sterza e del Cecina, riservandoci nella stagione più calda, i bei tramonti dal Poggio Belvedere con la piacevole scoperta del borgo di Querceto, che durante le serate estive si anima di turisti. Per iniziare il percorso raggiungeremo Querceto con le auto, posteggiando nello spazio alberato che precede il borgo (Coord. 43°17’40,1’’N 10°43’46,6’’E) e da qui ci indirizzeremo sulla carreggiabile detta ‘dei Poggi’’ che prosegue sulla sx, dando inizio così il nostro anello. |
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Via via, proseguendo il cammino, ci potremo ristorare ancora con belle vedute approfittando degli sporadici squarci tra la vegetazione, fino a raggiungere due diversi punti rocciosi, molto panoramici, che ci permetteranno di spaziare con lo sguardo fino a riconoscere il profilo del borgo di Montecatini con le sue pale eoliche e più in lontananza, quello delle Alpi Apuane e degli Appennini.
L’immancabile flora, tipica delle rocce serpentine, ci farà compagnia durante la maggior parte del nostro viaggio e in ogni stagione, ci permetterà di riconoscere alcune delle specie, nascoste nei piccoli anfratti tra le pietre. (Approf: la flora del serpentino) Saliamo ancora, nella vegetazione che si fa costantemente più fitta, per raggiungere la vetta del monte, dove il verde del bosco si alterna alle rocce grigie, sempre tra gli immancabili, spettacolari scorci che sembrano alleggerire la fatica della salita. Arrivati finalmente in cima, noteremo tra le piante, flebili tracce di antiche strutture murarie, costituite da pietre squadrate e mattoni che ci fanno immaginare un antico punto di controllo su tutta la valle. <<<Il monte Aneo, che viene popolarmente chiamato “Montané “ dalla gente del posto, è un rilievo riccamente boscoso, alto circa 523 m, che allunga le sue pendici fin quasi a lambire il paese di Querceto. Sulla sua vetta, ormai inghiottiti dalla vegetazione, si scorgono appena piccoli frammenti di mura, pietre e mattoni, che con probabilità costituiscono i pochi ruderi di un'antica torre difensiva. Data la sua natura ofiolitica, fin dall’antichità, gran parte della collina è stata oggetto di scavi e ricerche minerarie: dal rame, al mercurio, all’argento, all’antimonio, all’oro, ma nessun documento conferma ritrovamenti importanti di alcun minerale. Neanche le ricerche intraprese nel 1854, dal conte Lorenzo Ginori Lisci, presso la pendice est dove scorre il Botro del Rio di Querceto, ebbero esito positivo. Successivamente nei primissimi anni del 1900, furono di nuovo perforate altre gallerie e pozzi, nello stesso punto, col risultato di pochissimi minerali, misti a calcopirite, economicamente trascurabili. Sembra che il nome del monte, possa derivare da una antica parola che in italiano volgare lo descriveva come ‘montànea’ =’montagna’ data la notevole altezza rispetto alle altre colline che lo circondano>>> Nelle vicinanze, un piccolo spazio tra le piante, (sulla sx), inaspettatamente si apre verso la vallata per mostrarci dall’alto, in tutta la sua bellezza il borgo di Querceto, circondato dai superbi panorami che arrivano fino al mare. Da qui dovremmo prestare maggiore attenzione poiché il tratto di discesa da percorrere si snoda in un sentiero piuttosto scosceso, che in alcuni punti richiederà particolare concentrazione; fino a raggiungere uno spazio tra la vegetazione in cui noteremo delle piccole deviazioni, che ignoreremo (43°17’33,3’’N 10°44’16,4’’E), per continuare ancora a dritto, sempre sul nostro sentiero sconnesso, che ci porterà fino ad un altro bivio. Giunti a questo nuovo incrocio di sentieri, se voltassimo a sx, andremmo a raggiungere la ‘Strada dei Poggi’, percorsa in precedenza; noi invece dovremmo proseguire sul piccolo viottolo, che con un po’ di attenzione individueremo di fronte a noi tra la vegetazione.(43°17’33,8’’N 10°44’15,66’’E) Ancora tra l’immancabile ‘Macchia mediterranea’ e le rocce serpentine, riprendiamo pian piano a salire di nuovo per raggiungere la vetta del Poggio Belvedere, (364m) che ci aspetta per il meritato spuntino e, se avremmo scelto un orario pomeridiano, ci potrà deliziare con un bel tramonto........ …...e finalmente, con un po’ di pazienza ancora, arriveremo all’improvviso sul piccolo altopiano del poggio, che grazie alla sua bassa vegetazione ci permette di spaziare con lo sguardo a 360°, incantati dai suggestivi panorami che ci circondano. |
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Consumiamo qui il nostro panino accarezzati dalla brezza della sera, mentre il sole in lontananza pare tuffarsi nel mare, tingendo con le sue sfumature rosse i tetti del borgo di Querceto e tutte le colline intorno. Dopo le immancabili foto, riprendiamo il cammino, lasciandoci dietro la sagoma del monte Aneo, quando intorno si accendono pian piano, le lucine dei paesi lontani. |
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Cominceremo a discendere con la dovuta attenzione, seguendo un primo tratto non tanto agevole che si snoda tra rocce serpentine e piccoli arbusti (servirà attenzione nel seguire questo breve tratto non facilmente individuabile specialmente col buio!), che ci accompagneranno fino a ritrovare l’imbocco di un sentiero più definito che si inoltra nella vegetazione più alta e che ci riporterà alla 'Strada dei Poggi’ nei pressi del campo sportivo. Una volta raggiunto il piccolo campo da gioco (sulla nostra dx), potremo sfruttare l’occasione per rinfrescarci alla fontanella di pietra che si trova davanti alla recinzione, prima di proseguire in direzione del borgo, per l’ultima parte del viaggio, sempre ammirando in lontananza, i bei panorami notturni, che ci terranno compagnia fino al punto di inizio del nostro anello. (Approf: Querceto) Raggiunto il posteggio, potremo liberarci degli zaini per proseguire agevolmente sul breve tratto di strada, delimitata a sx, da enormi cipressi secolari, fino a raggiungere la piazzetta della chiesa di Querceto. Per una breve visita al paese, affiancheremo una grande dimora completamente ricoperta da arbusti di vite americana e passando tra archetti e piccole vie, affacciate sulla notte, rientreremo fino al posteggio, per concludere questa bella avventura alla scoperta di altri posti speciali, che impreziosiscono la nostra Val di Cecina. !!!Un percorso sicuramente piacevole e interessante, mai scontato e banale, che può racchiudere però anche alcune difficoltà di orientamento. Sarà di grande aiuto il supporto di cartine o strumenti cartografici (consigliata traccia gpx da seguire), per potersi orientare al meglio, dato che solo su parte del tragitto si intravedono appena flebili tracce di vecchie segnature. Inoltre, pur non mostrando particolari difficoltà, occorrerà durante tutto il tragitto, prestare attenzione poiché gran parte del sentiero si snoda sulle insidiose rocce serpentine. Il percorso è sconsigliato, durante il periodo della caccia!!! |
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