Passeggiata dal
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6.8 km, 03:01:21 |
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DESCRIZIONE Capannone-Castello dei Vescovi
Il tracciato è praticamente privo di difficoltà, tutto da compiersi lungo una comoda strada bianca pressoché pianeggiante, che solo nelle ultime centinaia di metri sale in discreto dislivello e con ampi tornanti, fino ai ruderi del castello. Naturalmente si tratta di una strada interna alla Riserva Naturale di Berignone, quindi rigorosamente interdetta al transito di auto e moto. Lasceremo infatti la nostra auto proprio all'ingresso della Riserva, nell'apposito spazio che si trova poco prima di raggiungre il 'Capannone', evitando di parcheggiare lungo la strada, saltuariamente soggetta a controlli. Oltrepassata la sbarra dell’ingresso, ci incamminiamo lungo l'antica via ombreggiata, al fianco della quale, corre una specie di pista ciclabile realizzata diversi anni fa per rendere fruibile ai disabili questa prima parte di riserva.
Nel grande prato antistante il Capannone, è stata ricavata un’accogliente area ristoro, con diversi tavoli in legno e un barbecue in pietra. Il luogo, indispensabile relax per i gruppi di escursionisti, è ombreggiato da alti cipressi secolari e vecchi alberi da frutto, frequentato in passato nei giorni canonici delle merende, quando il grande prato verde, accoglieva adulti e bambini. Continuiamo il nostro cammino proseguendo a dritto ed ignorando il percorso che sale verso sx ecammineremo per un tratto a fianco del torrente Sellate che scorre tranquillo sulla nostra dx. Percorsi ancora poco più di 1200 metri, dopo aver superato il guado in cemento che scavalca il torrente, incontreremo nuovamente un incrocio seminascosto in cui si immette la stradina proveniente dal podere Casinieri, che ignoreremo, per proseguire a dritto sempre il leggero dislivello, costeggiando il Sellate, che scorre ora sulla sx. Poco più avanti, prima di arrivare ad un secondo guado, in prossimità della confluenza del Botro al Rio, si potrà notare un grosso conglomerato, di forma sferica, lambito e levigato dalle acque del torrente, popolarmente chiamato ''Palla di Sansone''. Alcuni tratti del piccolo corso d’acqua scorrono infatti, profondamente incassati entro enormi pareti di conglomerato lacustre di colore rossastro, dominate dalla mole del Castello dei Vescovi. Appr. Conglomerato
Da questo ponto, dovremo abbandonare il tratto pianeggiante ed affrontare, per circa 600 metri, una discreta salita per giungere alla nostra ambita meta. Finalmente arrivati alla fine dei tornanti, inizieremo a scorgere tra la vegetazione, i resti dell’antico castello e delle mura del piccolo villaggio che lo circondava. I ruderi evocano ancora il ricordo della sua travagliata storia medievale, fatta di aspre lotte e contese tra i Vescovi e il Comune di Volterra. Il Castello dei Vescovi, chiamato anche Torraccia, più volte distrutto e riedificato, fu sede anche di un’importante officina monetaria ed aveva al suo interno un ospedale per poveri e una chiesa. Appr. Castello Vescovi
Se non saremo troppo stanchi e avremo voglia di affrontare ancora un piccolo tratto in salita, sarà sicuramente interessante osservare resti delle antiche mura, immerse tra la vegetazione che ancora oggi mostrano un fascino particolare. Nel punto più alto, è possibile scorgere l'ingresso principale della 'Torraccia', che spazia su Pomarance e sulla vallata del Cecina, immersa in un fitto paesaggio verde, dove i boschi di latifoglie, le leccete e la fitta Macchia Mediterranea, rivestono tutti i rilievi collinari. Incantati dal superbo paesaggio, dopo gli immancabili scatti, potremo riprendere la strada del ritorno seguendo a ritroso lo stesso tracciato, per tornare fino all’ingresso della Riserva. Complessivamente avremo percorso circa 6 km, con un dislivello in salita di circa 120 metri, per conoscere ed apprezzare uno dei più preziosi ed interessanti tesori che il nostro territorio custodisce, in un ambiente naturalistico di rara bellezza.
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