Tramonto dietro la Rocca Sillana |
||||||
affacciati sul Vallone di Pietralloro |
||||||
7.5 km, 04:13:55 |
||||||
|
||||||
Galleria foto 28 immagini
|
||||||
DESCRIZIONE Sempre alla ricerca di nuovi percorsi compatibili con l'incessante canicola estiva, questa volta abbiamo pensato di gustarci la magia del tramonto, ritrovandoci sui rilievi dei Poggi di Granchio, nelle vicinanze di Montecastelli Pisano, a circa metà strada tra il piccolo paese e l'antico borgo rurale di Cerbaiola.
Dopo aver raggiunto e superato il paese di Montecastelli, ci siamo diretti sulla strada di Cerbaiola, lasciando le nostre auto nei pressi della 'Vecchia Fonte'. (coord.43°16’01,4”N 10°57’23,7”E) Inizieremo da questo punto la nostra passeggiata e fin da subito, la piccola strada comunale spazia sulla nostra dx, sui bei panorami della campagna senese, mostrandoci in lontananza il profilo di tanti piccoli borghi, tra cui Belforte, Casole, Monteguidi e Radicondoli che sembrano aggrappati alle loro collinette argillose.
Il comodo tragitto si presenta per la maggior parte in leggera discesa ed è quasi completamente ombreggiato dalla vegetazione che scende fino a lambire il lato sx della strada, intervallato via via da spaccature nelle roccia ofiolitica, elemento predominante di tutto il nostro viaggio, che ci meraviglia per la varietà dei suoi colori. Proseguiamo ignorando alcuni incroci utilizzati per il disboscamento e superiamo anche il 'Botro Ritretine', piccolo affluente del Cecina, fino ad incrociare dopo circa 2,3 km dalla partenza, una vecchia via che sulla nostra dx sembra proseguire in discesa verso i campi, mentre dalla parte opposta si inerpica tra la vegetazione su strati di detriti rocciosi.( coord. 43°16’52,8”N 10°57’48,4”E) Noi prenderemo a sx, su un tratto, che anche se facilmente percorribile, si presenta in ripida salita, solcato profondamente dallo scorrere dell'acqua piovana. Ma il disagio, mano a mano che proseguiremo, sarà sicuramente ricompensato, dalla vista delle belle e insolite colorazioni che ci mostrano le rocce corrose e scavate dalle intemperie. Ai lati della stradina, un po' provate dalla siccità estiva, si riconoscono varie piante tipiche delle garighe ofiolitiche e in più, con i bei semi spumeggianti, numerosi cespugli di 'Staehelina dubia', che proprio qui pare aver trovato il suo habitat ideale. Dopo circa un centinaio di metri il fondo della via, tende a diventare sempre meno sconnesso rendendo così più facile ed agevole il nostro cammino e poco prima di un panoramico pianoro, decidiamo di abbandonare momentaneamente il nostro comodo percorso, per concederci una breve, interessante deviazione sulla dx, ( coord. 43°16’58,1”N 10°57’38”E) dove la nostra cartografia ci indica un possibile sentiero. Ci sposteremo su un vecchio tracciato, a tratti poco individuabile, che prosegue tra la bassa vegetazione di ginepri e scope e che in breve tempo ci farà raggiungere la sommità del vero Poggio di Granchio.(Nella realtà questo nome viene usato da sempre un po’ da tutti per indicare in maniera generica la vasta area che domina il Pavone dall’alto crinale ofiolitico) |
||||||
|
||||||
Soddisfatti di aver scoperto un angolo così particolare, ritorniamo indietro ripercorrendo lo stesso piccolo sentiero, approfittando delle nostre immancabili forbici che ci aiutano a ripulirlo dalla vegetazione e a renderlo più individuabile, fino a raggiungere di nuovo la nostra via maestra del nostro viaggio. Continuiamo, dopo aver superato l'ampio pianoro panoramico, fino ad incontrare un bivio sulla sx, con le vecchie segnature di un percorso che ricalca un tratto dell'antica via di Cerbaiola. Noi seguiremo invece la nostra stradina ombreggiata voltando a dx, oltrepassando anche i resti di due vecchie carbonaie, fino ad incontrare un incrocio in salita, (coord. 43°16’54,1”N 10°57’12,3”E) dove dovremo questa volta svoltare sulla sx per continuare in direzione SE, verso la nostra meta. Ci accompagnerà continuamente, sulla dx, il familiare profilo della vicina Rocca Sillana che domina la Valle del Pavone, fino a raggiungere i ruderi di vecchi poderi sommersi dalla rigogliosa vegetazione di rovi. Ai lati della strada, allietano il nostro cammino le piccole 'carline nostrane' che grazie ai loro petali coriacei, sono le uniche fioriture che riescono a resistere al caldo e alla siccità dell'estate.
La 'Carlina corymbosa' dalle graziose corolle giallo oro e la 'Carlina lanata' col suo fiore rosa luccicante, sono due specie di Asteracee dalla fioritura estiva, presenti nei nostri territori, di cui si ipotizza che il loro nome, sia legato all'imperatore Carlo Magno. Racconta una leggenda, che intorno al secolo VIII°, per salvare il suo esercito colpito da una grave pestilenza, Carlo Magno, si sarebbe rivolto in preghiera a Dio perché lo potesse aiutare. Nella notte successiva, un angelo gli apparve in sogno, ordinando all'imperatore di scoccare una freccia verso il cielo e la pianta su cui fosse ricaduta, avrebbe avuto il magico potere di guarire la peste. Così fatto, la freccia andò proprio a posarsi su una specie fiorita, che subito venne usata per curare i soldati e che, da quel giorno, porta anche il nome dell'imperatore.
Poco più avanti, ignorando il piccolo incrocio sulla sx, cammineremo all'ombra di un alta pineta, sui resti ciottolosi di un tratto strada che anticamente portava a Cerbaiola, fino a lambire le cancellate del 'Podere i Poggi', da dove proseguiremo sulla strada sterrata che da questo punto si fa più ampia. Arriveremo dopo circa 300 mt in uno slargo (coord.43°16’33,9” N10°57’19,7”E) in cui sulla sx, possiamo notare uno sgangherato cancello di legno e rete, vicino a una stradina che sembra proseguire in discesa; noi invece, volteremo dalla parte opposta, in un piccolo viottolo ciottoloso. Lo percorreremo per poche decine di metri e, in prossimità di un ometto di pietra, inizieremo a salire verso la collinetta di fronte a noi, per raggiungerne la sommità, proprio fino al punto in cui una radura tra la vegetazione ci accoglierà per il nostro appuntamento col tramonto (coord 43°16’32,2”N 10°57’17,3”E). Appena arrivati, ognuno di noi sceglierà il posto più comodo per sedersi su uno dei massi che spuntano tra i cespugli di macchia mediterranea, per poter ammirare al meglio lo spettacolo. Vicino, notiamo dei piccoli bonsai di ilatro e di ginepro e, sparsi per terra tra le rocce verdastre del serpentino, non sarà difficile individuare piccoli pezzi di terracotta grossolana, che ci fanno immaginare che questa altura, possa aver ospitato un antico insediamento, forse a guardia della vallata del Pavone. Mentre ci ristoriamo col solito spuntino serale, davanti a noi sta iniziando lo spettacolo del tramonto che attraverso la mole della Rocca Sillana, si spalanca sulle vallate e sulle colline, fino a mostrarci il luccichio del mare. A mano a mano che il sole sparisce all'orizzonte, intorno a noi tutto si colora di sfumature rosse e lentamente si iniziano a vedere le luci dei paesi che si accendono un po' per volta, fino ad illuminare nell'oscurità del crepuscolo, tutte le colline. Riprendiamo a questo punto il nostro cammino in discesa, che ci porterà di nuovo fino sulla sterrata che avevamo lasciato e che, proseguendo dritto, in circa un chilometro ci farà raggiungere la vecchia fonte sulla strada di Montecastelli, dove sono le nostre auto. Immersi totalmente nel buio della sera, proseguiamo ancora a piedi illuminati dalle nostre torce, su una strada in salita che troviamo sulla dx e che in poco meno di duecento metri ci porterà nel cuore del piccolo borgo, per concederci una visita davvero piacevole. Arriveremo così nei pressi della Torre Pannocchieschi e della Chiesa di San Filippo e Jacopo, dove ci soffermeremo per un imperdibile affaccio sulla Rocca Sillana illuminata. Proseguiremo poi tra le caratteristiche stradine e le scalette che collegano tra loro le case del paese, fino a ricongiungersi con la solita strada che ci riporterà alle auto.
Questo nuovo, facile percorso ad anello, in poco meno di una decina di km, ci ha dato modo di scoprire in maniera diversa, altre bellezze del nostro territorio, soprattutto delle vallate del Cecina e del Pavone, dandoci l'opportunità di conoscere ancora tanti particolari, che finora non avevamo avuto modo di apprezzare, lasciandoci immaginare quanti altri ancora ce ne potrebbero essere!!! |