Da Montecatini a Pietracassia
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16.5 km, 07:02:35 |
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DESCRIZIONE Dai giganti del vento alla rocca medioevale Da Montecatini a Pietra Cassia Con l’arrivo dell’atteso autunno, riprenderemo le nostre abituali escursioni cercando di realizzare una lunga passeggiata, ideata e progettata da tempo, che ci permetta di collegare Montecatini alla maestosa Rocca di Pietra Cassia. Attraverseremo tutto il panoramico crinale, in compagnia delle grandi torri eoliche, per chiudere poi il lungo anello, percorrendo in parte la strada bianca proveniente da Orciatico che si inerpica sul versante settentrionale del Poggio di Montecatini.
Inizieremo a percorrere in senso orario il nostro itinerario e, grazie alla splendida giornata di sole e di ottima visibilità, fin da subito il nostro cammino si farà interessante per le sconfinate vedute, che sulla sx volgono verso il mare, lasciandoci intravedere la costa e le isole dell’Arcipelago. Attraverseremo con lo sguardo il declinare delle dolci colline e dei poggi punteggiati di borghi nascosti, di antiche fattorie e di stradine ornate di cipressi.
Ben presto ci compare davanti, una grande cancellata che interdice il transito sulla vecchia via che, da questo punto, raggiungerebbe Miemo. (Coord 43°24’52,8”N-10°41’17,8”E). Abbiamo interpretato questo sbarramento, che limita solo pochi metri davanti alla strada, come divieto di accesso relativo ai veicoli, in quanto tutto il resto della zona è privo di qualsiasi tipo di recinzione e appare libero per chi proviene dal bosco circostante. Consapevoli comunque di introdurci in una proprietà privata, cercheremo più che mai che il nostro passaggio non arrechi minimamente danno alla natura che ci circonda e sarà nostra cura individuare e seguire da subito, la traccia di una vecchia strada forestale sulla nostra dx, che si inoltra in direzione Nord. In fondo alla discesa oltrepassato un piccolo botro cominciamo a risalire, accompagnati da una vegetazione diversa che cambia continuamente, mostrando ora un bosco più basso e giovane, con spazi e ampie radure, colonizzate da ginepri e tante altre specie di arbusti. Ben presto ci troviamo davanti la cancellata che impedisce l’accesso a tutti i veicoli, ma compiuta una piccola manovra per aggirarla, superiamo facilmente il passaggio, per guadagnare la strada di accesso all’antica rocca. Risaliamo lungo un boschetto di lecci caratterizzato da imponenti massi di calcare, fino a quando saremo davanti all’ingresso del fortilizio, recentemente restaurato. (Approf:Rocca di Pietra Cassia)
La rocca, malgrado i soli 534metri di altitudine domina su viste incomparabili che spaziano tutto intorno su stupendi panorami, dovunque si volga lo sguardo. Davanti a noi luccica sotto il sole, uno specchio di mare, che sembra insinuarsi di prepotenza tra le vicine colline, illuminate dai colori autunnali; ed ancora la grande città etrusca e San Giusto, sulle maestose frane giallastre delle balze. Le cime bianche degli Appennini fanno da corona alle dolci colline della Piana Pisana, nel paesaggio sconfinato punteggiato di paesi, che si ricongiunge alle Apuane e di nuovo al mare. Rimaniamo davvero incantati da questo luogo, tanto mistico e severo, quanto generoso ed emozionante per le sue spettacolari vedute. Uscendo dall’antica rocca inizieremo il viaggio di ritorno che ci siamo proposti di compiere scendendo verso il vicino paese di Orciatico, per poi risalire poi lungo una piacevole stradina sul poggio di Montecatini. Il fatto che non esista una vera e propria sentieristica recente, da poter seguire con facilità, non ci fa perdere di coraggio e decidiamo con determinazione di approfittare di un vecchio tracciato che si fa largo agevolmente nel bosco, sfruttando il confine della riserva di caccia, che in maniera diretta, declina verso il torrente Fosce. Non sarà semplice trovare con precisione il punto iniziale di questo tragitto, in cui abbandonare l’ampia strada di Pietra Cassia che porterebbe verso il podere ‘Il Casino’. Ma proseguendo per una distanza di circa 800-900 metri dopo aver lasciato la rocca, lo potremmo individuare in prossimità di un fossetto sul ciglio dx della strada (coord 43°26’07,5”N-10°41’18,9”E), dove fanno angolo i cartelli della ‘riserva di caccia’ che saranno di valido aiuto per orientarsi durante tutto il tragitto. Basterà infatti seguirli unitamente ai flebili segni rossi di un probabile vecchio tracciato, per raggiungere in poche decine di minuti, il greto del torrente attraverso alti e coloratissimi boschi , che rendono l’ambiente molto piacevole. Superato il torrente dove con piacere notiamo evidenti tracce del passaggio di bike, ci inoltriamo sul versante opposto lungo la giovane tagliata che lascia bene intravedere il tracciato di diverse stradine forestali. Confidando nelle nostre capacità di orientamento, avendo ben chiara la direzione da seguire, ne imbocchiamo una che risale decisamente e la percorriamo fino all’incrocio successivo, dove volteremo a sx (coord 43°25’50,8”N-10°41’57,6”E). Camminiamo ancora rallentati dal fondo fangoso ed aggirando di volta in volta le profonde pozzanghere, alla prima occasione svoltiamo a dx in salita lungo un tracciato che ci appare più agibile. Superiamo un tratto di bosco fino a trovarci davanti ad un capanno di caccia e subito dopo di nuovo la strada, ancora fangosa e ripida. Al successivo crocevia svoltiamo a sx lungo un tratto pianeggiante superando una sbarra metallica ed incontrando poco dopo un ennesimo crocevia, dove prenderemo a dx in una via contornata da file di cipressi (Coord43°25’54,4”N-10°42’51”E), che prosegue fino alla sommità, dove un cartello ci indica i ruderi dei mulini. Ci concediamo una breve deviazione per andare a vedere i resti dell’antico mulino a vento, seminascosto da un bosco di pini.
Data l’ora tarda ora e l’esiguità di luce delle giornate invernali, rinunciamo a vedere il secondo mulino e riprendiamo la via del ritorno, lasciata precedentemente. Inizia ora la lenta risalita del crinale del Poggio, lungo la strada che a tratti, mostra i segni di un antico lastricato. Passando di fronte a un vecchio podere disabitato, continuiamo in costante e leggera salita, mentre dietro a noi si aprono ampie vedute verso le campagne volterrane e davanti in lontananza, ci guidano le sagome delle grandi torri eoliche. In questo tratto la tipologia di vegetazione che affianca la strada, varia continuamente. Una serie di cespuglieti incolti colonizzano terreni sassosi e si alternano a pinete malandate, fino ad arrivare in prossimità di un podere dove pascolano pecore e maiali, per veder trionfare i colori di una giovane e alta cerreta, dal sottobosco pulito ed invitante, che ci accompagnerà fin quasi al piazzaletto dove ci aspetta la nostra auto. Un percorso ad anello estremamente ricco di interesse storico, paesaggistico e naturalistico che ci appaga di emozioni ad ogni momento, ma che oltre ad essere fisicamente abbastanza impegnativo, può presentare anche alcune difficoltà di orientamento nell’individuazione del giusto tracciato. Da considerare inoltre, che nel tragitto che va dal primo grande cancello fino alla Rocca di Pietra Cassia, abbiamo attraversato un tratto di bosco di proprietà privata e, anche se consapevoli che il nostro passaggio, fatto col massimo del rispetto, non avrà causato alcun danno, decliniamo ogni responsabilità, poiché non siamo in grado di stabilire con esattezza, se il nostro transito sia stato del tutto lecito. |