Tra giganti del vento e giganti dei boschi
|
||
16.5 km, 07:21:34 |
||
Galleria foto 28 immagini
|
||
DESCRIZIONE Tra i giganti del vento e i giganti dei boschiAbbiamo scelto una limpida mattina di autunno inoltrato per compiere questa bella passeggiata che ci porta ad attraversare tutto il Parco Eolico di Montecatini VC fino a raggiungere il piccolo antico borgo di Miemo, percorrendo la strada bianca che attraversa l’intero il crinale. Tralasciando ogni possibile giudizio, sul moderno impianto energetico e lasciando ad ognuno la libertà di condividere o contestare questi giganti d’acciaio, ci siamo limitati ad osservarli da vicino mentre passavamo e a constatare la loro maestosità. Come luogo di partenza abbiamo scelto il piazzale antistante l’antica miniera di rame di Camporciano (1km e mezzo circa oltre l’abitato di Montecatini) e ci siamo incamminati da subito lungo la piccola strada asfaltata in direzione Ovest, che dopo poche decine di metri, continuando a salire costantemente, è ricoperta di pietrisco bianco. Compiuti i primi 400/500m si inizia a spaziare con lo sguardo sul lontano orizzonte che verso sinistra, ci mostra la Costa Tirrenica, mentre davanti a noi, cominciano a comparire attraverso il verde del bosco, le prime poderose pale eoliche. (Approf) Continuando a marciare lungo la comoda strada, possiamo appezzare un paesaggio particolare costituito da ampi pascoli e incolti che si alternano a boschi cedui di latifoglie, alle solite pinete impiantate e a cespuglieti di Macchia Mediterranea. Mano a mano che si procede si notano diverse residenze coloniche recentemente recuperate, adibite anche all’accoglienza agrituristica. L’andirivieni dello scuola-bus ci conferma che qui la campagna non è totalmente abbandonata, ma che data la sua ricchezza di ambienti, è stata scelta ed apprezzata anche come abituale luogo di residenza di numerose famiglie. Andando avanti nel nostro cammino, sicuramente mai monotono, ogni tanto continuano ad apparire prepotentemente davanti a noi, le grandi basi delle torri eoliche, che intervallano i bei panorami. Proseguendo ancora, trascureremo due incroci e mantenendo sempre la stessa direzione pressoché alla medesima quota (600 m), incontreremo più volte dei grandi spazi dove via via vengono raccolte e accatastate enormi quantità di legname proveniente dalle ceduazioni dei boschi adiacenti. Da qui l’ambiente variegato che ci ha accompagnato finora, lascerà luogo a maestosi boschi di cerro dove ci inoltreremo iniziando a scendere accolti da un piacevole, coloratissimo tappeto di foglie. Lo scenario in questo periodo autunnale è veramente coinvolgente; il grande bosco che si sta spogliando ci concede larghe vedute che ci permettono di osservare al meglio questo ambiente che ci rivela la maestosità dei suoi infiniti alberi. Appena in fondo alla piccola discesa, ci troveremo davanti a una rete di recinzione e ad un grande cancello che ci sbarra la strada. La via che si intravede condurrebbe a Miemo e sulla dx oltre il cancello, una vecchia carrareccia porterebbe fino ai ruderi della Rocca di Pietra Cassia. Noi lambiremo la recinzione e seguiremo invece le tracce di quella che una volta era l’antica strada che collegava Montecatini alborgo di Miemo. All’inizio dovremmo seguire a intuito quello che poteva essere il vecchio percorso, ma oltrepassato un punto in cui il bosco è più fitto si delinea, ben visibile davanti a noi il tracciato, anche se per la verità oggi è ridotto ad un sentiero sconnesso, solcato dallo scorrere dell’acqua piovana. Dimenticheremo ben presto il viottolo ciottoloso, meravigliati dall’ambiente in cui si snoda, immerso in uno straordinario bosco caratterizzato dalla ricchezza e dalla varietà delle piante che ci circondano e mentre discenderemo, ci troveremo affiancati dal profondo impluvio del Botro di Miemo. Gli scoscesi argini del fosso formano anguste pieghe in mezzo al bosco, dove ci sorprende la presenza di enormi massi e stratificazioni di bianca roccia calcarea, talvolta completamente ricoperta dai muschi, che donano all’ambiente un aspetto veramente magico. Anche le foglie cadute dagli alberi, formano un tappeto disegnato da mille sfumature di colori, regalandoci un effetto sorprendente. Questo meraviglioso bosco è ricchissimo di molteplici varietà di piante. Dai sempreverdi Lecci, a ogni tipo di essenze e di arbusti della Macchia Mediterranea, ma soprattutto di altissimi Cerri e Querce, che lasciano spazio anche ad Abeti e Agrifogli, a Carpini, Ornielli, Aceri, Olmi, con la sorprendente presenza di una insospettabile faggeta. Colpirà la nostra curiosità la struttura dei particolari muri a secco a forma semicircolare, che un tempo servivano a rallentare e a regimare le acque impetuose del botro, durante i periodi di forti piogge. Realizzati con cura e ricchezza, sono ancora straordinariamente intatti, come tante piccole dighe di pietre ben squadrate; le stesse pietre che affiorano in tutto il bosco, perfettamente in sintonia con questo ambiente unico. Continuiamo a scendere ancora tra grandi alberi, fino ad incontrare in prossimità di uno spazio aperto e pianeggiante la familiare presenza di formazioni di roccia serpentina, da dove possiamo scorgere ampi panorami che si affacciano verso nord sulla vallata dell’Era. Rientreremo di nuovo nel bosco, proseguendo il solito tracciato che costeggia qua e là vecchie strutture probabilmente adibite alla caccia. Ancora qualche centinaio di metri e di nuovo gli spazi si fanno più aperti, file di cipressi intervallate da pascoli e radure ci appaiono davanti, fino a scorgere le mura di un piccolo, curatissimo cimitero incastonato nel silenzioso verde della collina. Da qui si diparte una curiosa galleria di lecci secolari che ci condurrà fino alle antiche strutture delle case del borgo di Miemo. Girovagando qua e là nel piccolo paese, si nota un’impeccabile accuratezza nelle ristrutturazioni degli edifici e non possiamo che apprezzare insieme alla piccola Chiesa dedicata a Sant’Andrea, l’antica fattoria, la villa-castello, un curatissimo fontanile coperto ed altre abitazioni che si affacciano nel borgo. (Approf) Ultimata la visita, ci incammineremo sulla via del ritorno percorrendo il medesimo tragitto, consapevoli quindi di poter di nuovo rivedere e ammirare tutte le peculiarità di questa interessante escursione. La nostra splendida passeggiata con i suoi 17km, ci ha fatto scoprire non solo la moderna realtà del grande e discusso 'Impianto eolico', ma ci ha portato soprattutto a conoscere la storia del piccolissimo borgo di Miemo, attraversando ambienti unici che ci hanno sorpreso per la loro natura incontaminata, facendoci apprezzare ogni attimo del nostro cammino. |