Viaggio nel cuore caldo della nostra terra: seguendo le orme degli Etruschi |
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Lagoni di Sasso Pisano - Vecchienne - Bagnone |
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DESCRIZIONE | ||||
Nuova, interessante escursione che ripercorrendo antichi tracciati etruschi, ci farà scoprire le manifestazioni geotermiche del Sasso Pisano, delle Biancane di Monterotondo fino alle terme del Bagnolo. Poi attraversando le stupende campagne punteggiate di antichi casolari della tenuta di Vecchienne, ci riporterà fino all’importante complesso termale etrusco-romano del ‘Bagnone’.
Iniziamo il nostro cammino dopo aver posteggiato le auto nelle vicinanze della chiesetta del villaggio operaio dei Lagoni del Sasso e, fin da questo punto sorpresi dal rumore e dai pennacchi fumosi che in certi punti costeggiano la strada, raggiungiamo il piccolo piazzale delle ‘Fumarole’, dove è solito trovare altri gruppi di escursionisti. La Chiesetta dei Lagoni. A questo punto si presenta davanti a noi un vero palcoscenico geotermico, che ci permetterà di camminare in costante salita in un paesaggio surreale, tra fumanti manifestazioni endogene con gorgoglii e esalazioni di vapore, mentre le rocce intorno, sembrano cambiare colore ad ogni passo che facciamo. L’unica cosa veramente negativa che contrasta con questo paesaggio unico al mondo, è la scarsa cura e manutenzione di tutta questa prima parte del percorso, dove risultano solo di inciampo le strutture dei vecchi gradini fatiscenti e dove il terreno franoso e accidentato, spesso crea ostacoli per un agevole cammino. |
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Questo ulteriore straordinario ambiente così particolare, prende il suo nome dallo sbiancamento delle rocce, dovuto dalla reazione chimica delle emissioni di idrogeno solforato e dei fluidi geotermici che sbiancano i vasti affioramenti di diaspro della zona. I vapori chimicamente aggressivi, attraversando le rocce, reagiscono alterando i minerali che le compongono, tanto che i diaspri perdono tutti gli ossidi di ferro contenuti e il tipico color rosso fegato, diventando bianchissimi. I calcari invece, ricchi di carbonato di calcio, reagiscono con l’acido solfidrico, trasformandosi in gesso. Inoltre la presenza dell’acido solfidrico, è causa del caratteristico odore di uova marce che si percepisce nella zona. |
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Seguendo i percorsi del parco delle Biancane, si potrà osservare una vegetazione davvero particolare, dai manti di Brugo, alla leggerezza dell’Agrostis e alla anomala presenza delle Querce sughere e delle Cerrosughere, che caratterizzano tutto l’ambiente. | ||||
Proseguiamo il nostro cammino fino a scorgere il profilo del paese di Monterotondo con la torre refrigerante della sua storica centrale, mentre davanti a noi, oltre le colonne e gli sbuffi di vapore, in lontananza si scorge il mare. Arrivati nei pressi della vecchia sorgente di ‘Acqua forte’ andremo dritto verso la salita, ignorando il percorso che sulla sx in discesa, ci porterebbe al Lagone cerchiaio e agli antichi lavatoi. In passato la sorgente dell’Acqua Forte, che sgorgava a una temperatura di 20°, veniva popolarmente chiamata ‘Acqua pizzichente’ ed era considerata un vero aiuto per la digestione e i disturbi dello stomaco. Dopo aver percorso un breve tratto in salita, ci indirizziamo a sx per sbucare nel piazzale che porta al ‘tiro al piattello’ e che costeggia un vecchio pozzo geotermico. Continuando sempre a scendere, noteremo ad un certo punto, che i castagni lasciano spazio ad un bosco impiantato misto di duglasie e pini neri, che pian piano ci accompagnerà fino alla strada asfaltata in prossimità di una vecchia struttura delle Terme del Bagnolo. Il Bagnolo Attualmente si possono vedere i resti delle vecchie terme del Bagnolo, che lambiscono la strada asfaltata e quelli del complesso sportivo-termale ‘Bagnolo Sporting Club’, risalente a poco più di 20 anni fa, che appare in stato di completo abbandono avvolto dalla vegetazione che ne ricopre tutte le strutture e la grande piscina vuota. Il complesso sorse in virtù delle benefiche acque termali, ma poco dopo l’avvio vide purtroppo il fallimento della stessa società che lo gestiva. Dopo la breve visita, ci riportiamo di nuovo sulla strada asfaltata indirizzandoci sempre il leggera discesa, verso l’incrocio con la Provinciale 62 (proveniente da Sasso Pisano), dove attraverseremo per proseguire su un vialetto alberato con secolari pini domestici, che ci porta verso gli annessi della fattoria di Vecchienne. Nei suoi viaggi attraverso la Toscana, Emanuele Repetti, ipotizzava Vecchienne, di probabile provenienza etrusca dal toponimo ''Viclena'' e descriveva il sito come un piccolo castellare appartenuto ai nobili della Leccia. Passato in seguito ai Vescovi di Volterra, subì le incessanti aspre dispute tra Vescovi e Comune, finché fu messo a ferro e fuoco e distrutto dagli stessi Volterrani nel 1235 e nel 1244. Più volte abbattuto e risorto sulle sue rovine, circa alla metà del 1800 i Conti De Larderel costruirono nelle vicinanze del castello una elegante villa con annessa fattoria, di cui ancor oggi gli eredi ne godono la proprietà. Ritenuta per l'epoca, veramente all'avanguardia, la proprietà contava ben 33 poderi, dalla struttura massiccia ed elegante, provvisti anche di servizi igienici. Nelle vicinanze vi era anche una grande fornace, che ha prodotto i mattoni esagonali dei vecchi lavatoi, nella zona del Lagone cerchiaio di Monterotondo. All'interno della tenuta, nei pressi di una collinetta, si trovano ancora dei ruderi di mura che fanno ipotizzare che possano appartenere al vecchio castellare di Vecchienne. |
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Dopo la breve visita intorno alla storica dimora, proseguiamo lungo la strada in direzione sud, fino a voltare sulla nostra dx per seguire una via detta popolarmente ‘Strada di Ferraconiglioli’, a causa di un curioso aneddoto. Lo scenario che si apre davanti a noi mostra a breve distanza il Lago Boracifero, con gli impianti geotermici del moderno stabilimento, circondato da una morbida campagna, punteggiata dai ruderi di antichi casolari dove, fino ai bordi della nostra via, pascolano centinaia di esemplari di mucche e vitelli di razza Limousine. Approf: Lago Boracifero |
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Continuiamo sempre su questo piacevole e rilassante percorso, concentrati sulla campagna che ci circonda, ammirando la rigogliosa vegetazione con l’immancabile presenza dei borghi di Lustignano e Serrazzano, che dall’alto delle colline sembrano vigilare sul nostro cammino. Approfittando di una pausa per consumare il nostro breve spuntino, raggiungiamo i ruderi di uno dei tanti caseggiati diroccati che troviamo lungo tutta la via e ci intratteniamo per rilassarci, naturalmente sempre scoprendo le curiosità di questo posto un po’ speciale. Ci rimettiamo in cammino seguendo la nostra via, mentre tra le colline, ci accompagna il profilo della misteriosa ‘Torraccia di Cornia’ che sembra osservarci dall’alto; finché arrivati in un piccolo slargo, lasceremo la strada per imboccare sulla dx, un percorso che ci farà raggiungere i resti del ‘Bagnone’. |
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Proseguiremo agevolmente per poco più di un km, in un bosco piuttosto fitto in leggera salita, fino a scorgere 3 vecchi capannoni e un pozzo geotermico, che ci anticiperanno i ritrovamenti del ‘Bagnone’, l’ antichissimo complesso termale etrusco-romano. L’acqua termale che alimenta la piccola pozza è ritenuta una delle più calde della Toscana, poiché sgorga a una temperatura che supera i 65°. Da sempre, fin da tempi lontanissimi, tante persone la raggiungevano per immergersi e far sì che le virtù terapeutiche di questa acqua così speciale, potessero alleggerire i fastidiosi dolori ossei e articolari. Oggi purtroppo questo sito è diventato meta di frequentatori indisciplinati che abbandonando oggetti e sporcizia di ogni sorta, deturpano e feriscono questo prezioso ambiente! Approf: Bagnone |
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Proseguiamo fino al cancello che delimita il percorso verso il Bagnone, ammirando di lato e di fronte a noi antiche costruzioni rurali, che in tempi più recenti sono state supporto alle terme stesse e lasciando dietro di noi questo autentico importante spaccato di storia, continuiamo seguendo un tracciato che sembra segnalarci una ‘via etrusca’. Iniziamo a seguire la comoda strada che però avrà termine nelle vicinanze di un ennesimo pozzo geotermico, punto in cui dovremo proseguire in un percorso appena riconoscibile tra i campi. |
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Da questo punto, dopo poche centinaia di metri, volteremo verso sx sulla strada asfaltata di Vecchienne, che attraverso bellissimi castagneti ci condurrà nei pressi del vecchio campo sportivo del Sasso e, sempre verso sx, fino a raggiungere le nostre auto. Tra la zona di Monterotondo e Sasso Pisano, la geotermia viene sfruttata come risorsa, dando vita alla ‘Comunità del cibo e delle risorse rinnovabili’, con il birrificio geotermico ‘Vapori di Birra’, che primo in Italia, produce birra di ottima qualità e con l’azienda agricola-casearia ‘Paterno’, che produce formaggi di vario tipo. Entrambe sfruttano il vapore geotermico come fonte primaria nel processo produttivo, con rispetto dell’ecologia e con un minimo impatto ambientale. Concludiamo così questo straordinario, avvincente viaggio in un ambiente unico nel suo genere, che attraverso le numerose testimonianze, che si perdono nel passato, ci fa capire quanto le caratteristiche di questi luoghi, fossero ritenute preziose, fin dai tempi più lontani. Unico particolare, che purtroppo ci ha sorpreso negativamente, riguarda le condizioni di fruibilità di alcuni tratti dei percorsi, che nonostante attraversino zone dalle caratteristiche uniche al mondo, sono del tutto precari o privi di manutenzione. Ci permettiamo di immaginare che, data l’assidua frequentazione di appassionati, turisti e studiosi presenti ogni giorno, la zona delle Fumarole potrebbe avere ottime potenzialità per diventare un nuovo e importante parco di attrazione turistica! |
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